Pendolari, il portafoglio piange:stangata alla vigilia delle ferie
A partire da questa settimana le tasche dei pendolari si faranno sempre più leggere. Agosto è iniziato all’insegna dei rincari e per tutti coloro che viaggiano in treno l’aumento si aggira intorno al 9 per cento, questo significa che - a seconda dei casi - si dovranno sborsare anche 78 o 66 euro in più all’anno per gli abbonamenti, che nell’arco di dodici mesi passerebbero da 906 euro a 984 per chi parte dalla Bassa e arriva a Milano e da 720 euro a 786 per chi parte dal capoluogo e raggiunge la metropoli con la S1.
I passeggeri della città del Barbarossa oggi hanno a disposizione il metrò veloce Lodi-Saronno, se prima il biglietto per raggiungere Milano costava 3,40 euro in seconda classe, ora la corsa è salita a 3,75 euro. Per chi utilizza il settimanale non sono più sufficienti i 17,20 euro del passato bensì 18,70 euro, mentre il mensile è passato dai 60 euro di luglio agli attuali 65,50. Trenord, la società che gestisce il trasporto ferroviario in Lombardia, sta cercando di promuovere il servizio TrenoCittà: un biglietto valido per un mese che consente di raggiungere un capoluogo di provincia, per poi utilizzare i mezzi pubblici urbani. Si tratta di TrenoLodi, che secondo quanto riferito dall’azienda consente di risparmiare il 30 per cento sul prezzo dell’abbonamento, rispetto all’acquisto di due mensili separati.
Nella Bassa, dove la linea S1 non arriva, nessuno fa i salti di gioia. Il Comitato pendolari di Casale, guidato da Roberto Borghi, ha già fatto quattro conti: i passeggeri di Casale e Codogno, la cui fascia di riferimento corrisponde a 50,1-60 chilometri, pagheranno una semplice corsa 5,15 euro al posto di 4,70; il settimanale costerà 23,50 euro e non più 21,50, anche se la vera batosta sarà il mensile: 75,50 euro non basteranno più per viaggiare quattro settimane di fila e si dovranno sborsare 82 euro. C’è poi il mensile intregrato Treno Milano, passato da 93 euro a 98,50.
La stangata non è affatto passata sotto silenzio, anzi, i comitati dei viaggiatori hanno sollevato più di una protesta. «Il fatto è che la qualità del servizio non è affatto migliorata», si sono lamentati in più di un’occasione. Nel mirino, oltre ai ritardi e alle soppressioni improvvise senza uno straccio di informazione, c’è soprattutto la qualità del materiale rotabile: sedili sporchi, porte che non funzionano, aria condizionata bloccata. I pendolari a bordo dei bus condividono la stessa sorte dei “colleghi” che viaggiano sulle carrozze.
Con una differenza: le corse all’interno della città del Barbarossa non subiranno alcun aumento, il comune di Lodi ha preferito “congelare” la seconda stangata dell’anno coprendo le spese (20mila euro da qui a dicembre) mantenendo ferme le tariffe; la Provincia ha deciso di applicare gli aumenti previsti da Regione Lombardia, un più 10 per cento che riguarderà le linee extraurbane.
© RIPRODUZIONE RISERVATA