Pd, Guerini tra i rottamatori

«Il Pd deve tornare a parlare di idee e programmi. Basta pensare solo ad alleanze allargate». Il sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini interviene alla convention dei “rottamatori”. Un’iniziativa promossa dal primo cittadino di Firenze, Matteo Renzi, che ha aperto uno scontro con i vertici del Partito democratico. «Sono andato alla stazione Leopolda venerdì sera. Non mi aspettavo di essere tra i relatori. Poi mi è stato chiesto di portare la mia testimonianza come amministratore locale dallo stesso Renzi - spiega Guerini -. È stata occasione molto partecipata per confrontarsi. Credo infatti che il centrosinistra debba elaborare una sua proposta per la guida del Paese. Per questo occorre liberare idee e dialogare in modo libero, senza personalismi».

Già in altre occasioni il sindaco di Lodi aveva manifestato la sua vicinanza alla linea di Renzi all’interno del Partito democratico. Il primo cittadino di Firenze era anche arrivato nella città del Barbarossa durante la campagna elettorale per le comunali del 2010. Aveva preso la parola in una piazza Castello gremita, per lanciare la corsa di Guerini verso la riconferma a palazzo Broletto. «È nota la mia stima per il primo cittadino di Firenze - ricorda Guerini -; mi aveva invitato all’iniziativa del fine settimana e ho partecipato. Questo non significa che sono suo tifoso, come non lo sono di nessuno. Non mi piace la logica delle truppe, in cui si vuole dividere il Pd. Semmai bisogna guardare al futuro del Paese». E sono stati molti i temi al centro della grande kermesse, denominata Big bang, che ha visto sfilare personaggi della letteratura, del mondo dell’economia e amministratori locali. L’idea era quella di scrivere un grande programma per il governo dell’Italia. E alla domanda su cosa farebbe se fosse premier, Guerini ha messo al centro due argomenti: la revisione dei criteri del patto di stabilità per i comuni e la coesione sociale. «Ho affrontato alcuni argomenti nel mio intervento - riferisce Guerini - in primo luogo ho sottolineato l’ingiustizia di un patto di stabilità, ovvero i vincoli di spesa fissati dal governo ai comuni, poi ho evidenziato l’importanza del ruolo dei comuni nella tematica della coesione sociale. È necessario studiare misure di sostegno al reddito e interventi per ripensare il sistema del welfare delle autonomie locali». Infine l’argomento chiave alla kermesse di Firenze (a cui ha partecipato anche il lodigiano Roberto Stracchi, direttore dell’agenzia della BCC centropadana di via Garibaldi a Lodi) è stata la sfida lanciata alla leadership del segretario Pd, Luigi Bersani. «Ritengo che il messaggio emerso dalla tre giorni di convention sia che non si può ritornare all’esperienza dell’Ulivo - dice Guerini -, ma sia necessario pensare ad un Pd che abbia una vocazione maggioritaria, ovvero proponga delle sue idee per il governo. In ogni caso queste sono questioni nazionali. Io faccio il sindaco di Lodi e voglio continuare a farlo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA