Pasqua pensando alle famiglie in crisi:

Adelaide è nata in Camerun, Ivan abita a Miami. I loro percorsi di vita e di fede si sono incrociati nella Cattedrale di Lodi nella veglia pasquale di sabato sera, quando accompagnati da madrina e padrino hanno ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana attraverso monsignor Giuseppe Merisi. Adelaide Bango, una rosellina bianca tra i riccioli neri, da qualche anno in Italia, ha infatti ricevuto dapprima il Battesimo, indossando poi la veste dei catecumeni mentre alla sua madrina veniva affidata la candela con il fuoco scaturito dal cero pasquale. «Sei diventata luce di Cristo, porta a tutti la luce della fede», ha augurato Merisi. Subito dopo, l’unzione con il Crisma consacrato la mattina del Giovedì Santo.

«Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono»: è la Confermazione che Adelaide ha ricevuto insieme a Ivan Bonvini, giovane originario di Cremona che sorridente ed emozionato si è presentato al Vescovo accompagnato dal padrino.

Infine Adelaide e Ivan sono saliti sull’altare per lo scambio di pace e accostarsi poi per la prima volta all’Eucarestia. Non a caso i sacramenti dell’iniziazione cristiana vengono amministrati durante la notte in cui Cristo passa dalla morte alla vita: tutto è nuovo, nella “Madre di tutte le Veglie”, a cominciare dal fuoco benedetto da cui è stato acceso il cero ad inizio celebrazione, con la luce propagatasi presto in tutta l’assemblea. E dopo l’annuncio della Pasqua cantato dal diacono don Roberto Abbà, alcune letture intervallate da salmi hanno ripercorso la storia della salvezza, dalla creazione ad Abramo, dal passaggio attraverso il Mar Rosso a Isaia.

Fino al canto del “Gloria” con la Cattedrale finalmente e interamente illuminata, i fiori freschi, lo scampanio a distesa ad annunciare l’irrompere della resurrezione nella storia degli uomini, l’Alleluja ad introdurre il Vangelo di Marco. Quel Vangelo che narra di donne avviate al sepolcro per espletare usanze di morte e che trovano invece una pietra già fatta rotolare via. «Nella Veglia pasquale, cuore della vita e della fede cristiana, passiamo con Cristo dalla morte alla vita, dalla paura alla gioia, ripercorriamo le meraviglie che il Signore ha operato per il suo popolo fino all’annuncio: «È risorto, non è qui, non abbiate paura», ha detto il Vescovo, proseguendo: «Abbiamo celebrato il triduo pasquale in comunione con il Papa e con tutta la Chiesa. Ora guardiamo alla resurrezione a partire dal sepolcro vuoto e dalla testimonianza di chi ha incontrato Gesù anche dopo. Da qui rinnoviamo la professione di fede su cui si fonda il senso profondo e vero della nostra esistenza». E nella certezza della vita nuova, non poteva mancare una preghiera per le famiglie che stanno attraversando un periodo di difficoltà.

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