Ospedali, Lodi accorpata a Pavia?

Il futuro dell’Azienda ospedaliera di Lodi sarà “ridisegnato”, insieme a quello di tutte le altre realtà della Lombardia. Nel calderone delle indiscrezioni spunta una nuova ipotesi: l’accorpamento con Pavia, una soluzione che farebbe tramontare il matrimonio con Crema. Le voci di corridoio in queste ore si rincorrono l’una con l’altra, soprattutto perché lunedì prossimo al Pirellone si terrà un convegno intitolato “Focus on: riordino della rete ospedaliera, sinergie con il territorio”, un incontro organizzato da Fabio Rizzi (Lega nord), presidente della Commissione sanità e politiche sociali di Regione Lombardia, e da Stefano Carugo (Pdl), presidente della Commissione affari istituzionali. A chiudere i lavori ci penserà Mario Matovani, assessore regionale alla salute.

Di fronte ai diversi scenari in circolazione, tra i quali compare anche la “super azienda ospedaliera” Mantova-Cremona-Crema, ieri Fabio Rizzi è intervenuto con una precisazione che non smentisce le notizie apparse sui quotidiani nei giorni scorsi: «In seguito agli articoli apparsi su alcuni organi di stampa, che anticipano alcuni contenuti della riforma sanitaria lombarda inerenti ipotesi di riorganizzazione territoriale di Asl e Aziende ospedaliere, devo chiarire di non essere stato intervistato da nessuno. Riconosco tuttavia la paternità di tali proposte, contenute in una bozza che vuole essere un mio contributo alla discussione e una base per i confronti con il territorio. Tale documento non è mai stato formalizzato, in quanto l’obiettivo è quello di arrivare ad un progetto di legge condiviso».

I due consiglieri regionali lodigiani, Pietro Foroni e Claudio Pedrazzini, così come il direttore dell’Azienda ospedaliera Giuseppe Rossi, interpellati sulla questione hanno confermato che al momento non è ancora stato nè discusso nè deciso nulla e che il percorso è solamente all’inizio.

«Non c’è niente di niente sulla possibilità di una fusione con Pavia - dichiara Pedrazzini -, la Regione sta iniziando ad analizzare i punti di forza e le criticità, perché anche la sanità deve avviare un percorso di riforma. L’obiettivo è garantire prestazioni ai cittadini mantenendo il primato d’eccellenza e partendo dalla valorizzazione delle professionalità di medici infermieri». Il convegno di lunedì sarà quindi un punto di partenza.

I sindacati seguiranno con attenzione la discussione che il Pirellone ha intenzione di intraprendere: «Anche se a livello di indiscrezioni - afferma Mauro Tresoldi, segretario territoriale della funzione pubblica Cisl -, inizialmente si era parlato di un accorpamento con Cremona e Mantova. Ora si parla di Pavia, con la quale si è già deciso di gestire la centrale operativa del 118. Come Cisl incontreremo settimana prossima i nostri delegati, non abbiamo notizie sulle linee guida, ben venga tutto ma giù le mani dai dipendenti».

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