Ospedale, cura dimagrante

Scatta il piano di dimagrimento in ospedale. E l’unificazione dei servizi prevista dal piano aziendale che era stato bocciato dai sindacati medici. La prima riorganizzazione riguarda il dipartimento di medicina e oncologia ed è stata annunciata come un cambiamento “importante” dal direttore generale Giuseppe Rossi a dirigenti medici e caposala nell’aula magna del liceo Verri giovedì scorso. «Il dipartimento medico e quello oncologico si fonderanno insieme - ha detto il manager - e visto che nella nostra azienda i dipartimenti sono gestionali, si tratta di un passaggio importante. Le attività mediche e oncologiche verranno riorganizzate e unificate».

L’attuale capodipartimento della medicina Ettore Cunietti andrà in pensione. Il responsabile del nuovo dipartimento medico-oncologico sarà Giovanni Ucci attuale direttore del dipartimento oncologico. Sotto il suo coordinamento finiranno l’hospice di Casale, l’attività ambulatoriale, le medicine di Lodi e Codogno, le oncologie di Lodi e Casale e la pneumologia, ma anche la nefrologia, la neurologia, la dermatologia, la diabetologia e l’ex Ram. In questa riorganizzazione l’oncologia di Casale sarà sempre più riabilitativa e meno per acuti.

Rossi ha annunciato anche la divisione tra anestesia e rianimazione, attualmente affidate a Costantino Bolis. Quest’ultimo coordinerà solo l’anestesia, mentre la rianimazione, da maggio, sarà assegnata al medico Giuseppe Rivolta. Il posto di Giulio Nalli, primario della medicina di Lodi che andrà in pensione il mese prossimo, sarà occupato dal primario della medicina di Codogno Luciano Fugazza. Il posto di quest’ultimo, invece, sarà assegnato al responsabile gestionale Mauro Scanzi. «La medicina di Lodi e di Codogno - dice Rossi - devono lavorare in modo diverso, in un’ottica dipartimentale. La medicina deve tornare ad essere il fulcro di ogni ospedale. La divisione non sarà più tra reparti, ma di intensità assistenziale. L’oncologia sarà sempre più a Lodi, mentre Casale sarà il polo riabilitativo. Un malato di tumore è più sicuro a Lodi dove è presente anche la rianimazione».

«La scelta di lasciare a Casale l’oncologia riabilitativa e di portare a Lodi quella per acuti mi trova d’accordo - commenta la presidente dell’Alao Carla Allegri -. Nel corso della giornata un paziente può aver bisogno di altre figure, dal pneumologo all’urologo, che a Casale non ci sono. Non aveva senso, nemmeno, fare la radioterapia a Casale, ma quando Rossi è arrivato qui le cose erano già decise e non è più stato possibile cambiare. A Casale hanno un hospice e un day hospital meravigliosi, ma le scelte politiche sono state sbagliate. Non si è mai pensato alle difficoltà dell’utente».

Cristina Vercellone

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