Orti di Selvagreca, prime defezioni

Dopo che i vicini di orto hanno trovato frammenti di cemento - amianto sepolti sotto il terreno nel quale volevano coltivare fagioli e pomodori, ha contattato il Comune e ha chiesto di rendere l’orto in zona Selvagreca che appena un mese prima, il 7 giugno, si era fatto assegnare. E ora, con tenacia, è riuscito a farsi restituire dal Broletto anche i 50 euro versati per l’assegnazione. È la vicenda di un 40enne di Lodi, appassionato di musica, che spiega: «L’orto non mi serve per mangiare, ma per trascorrere in modo sereno il tempo libero. Dopo aver visto e letto della presenza di amianto, andare lì a zappare quella terra non era più un piacere, per me. E ho anche sentito da altri assegnatari che anche loro volevano rinunciare all’orto». Il 40enne finora è il primo che ha concluso l’iter vedendosi restituire il denaro pagato. Dal Comune però, prima di accogliere la sua richiesta, avevano cercato di rassicurarlo: «Dapprima in municipio mi avevano detto che la restituzione dei 50 euro non sarebbe stata possibile, poi mi hanno recapitato un ricco dossier con perizie che escludono pericoli. Sarà anche vero che l’amianto non fa male alle piante e che i pomodori non sarebbero stati tossici, ma io nell’orto ci avrei comunque passato del tempo, smuovendo la terra, e polveri di amianto, magari, avrei anche potuto rischiare di respirarle. Non me la sono proprio sentita. Dirò di più: da quando ho liberato l’orto, non sono più passato molto spesso in zona, anche se ho visto che altri appezzamenti sembra siano stati liberati dagli assegnatari».

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