
Expo è partita, ma i lavori per realizzare il ponte sulla Molina no. L’opera era stata annunciata dall’amministrazione comunale come uno dei progetti per il Lodigiano, in vista dell’Esposizione inaugurata il mese scorso a Milano. Fino a questo momento, però, non si è ancora visto nulla. L’intoppo che ha frenato il cantiere è legato ai passaggi burocratici, ovvero ai pareri e alle autorizzazioni necessarie per procedere.
Il ponte sulla roggia Molina deve collegare la foresta di pianura, in località Costino, con la strada bianca della Valgrassa, in modo da creare un nuovo percorso destinato a pedoni e ciclisti, all’interno di quella che può essere considerata a tutti gli effetti un’oasi verde. In particolare, sarà posizionato in un tratto di Molina compreso tra due campi coltivati, per collegarsi direttamente alla Valgrassa con una pista ciclabile di circa 200 metri.
L’iniziativa rientra nel programma “Lodi 2015 Living Expo” ed è finanziata da Regione Lombardia attraverso un contributo di 20mila euro; il costo complessivo dell’opera, invece, ammonta a 50mila euro. L’intervento necessita del parere paesaggistico del Parco Adda Sud e del via libera della soprintendenza per il Paesaggio. A questo proposito, così come spiegato dal Broletto, si sono tenuti due incontri preliminari con il Parco Adda Sud e uno con la Soprintendenza a Milano, in modo da recepire le indicazioni nel progetto esecutivo, che è in fase di elaborazione. Dal punto di vista tecnico, sono ancora in corso i calcoli strutturali e la stima dei flussi idrometrici della roggia. Una volta approvato il progetto e assegnati i lavori, l’intervento verrà concluso nel giro di 60 giorni.
Il ponte sulla Molina non è l’unica promessa per Expo non ancora sbocciata. La cattedrale vegetale in onore dell’artista lodigiano Giuliano Mauri - scomparso nel 2009 - non ha ancora visto la luce e i lavori per realizzarla, lungo l’Adda in zona ex Sicc, non sono iniziati. Se è vero che il tempio della natura - una volta messe radici - resterà comunque a disposizione dei lodigiani in futuro, è anche vero che il ritardo non permette di sfruttare l’occasione dell’Expo per attirare curiosi e appassionati in città.
Nelle scorse settimane si stava procedendo con l’ultimazione della raccolta fondi per un tempio vegetale che si preannuncia maestoso: settanta metri di lunghezza per ventidue di larghezza, composto da un intreccio di rami che formeranno volte in stile gotico, quasi a ricreare delle immense navate.
È stata invece inaugurata l’8 maggio la mostra dedicata a Giuliano Mauri, allestita a palazzo San Cristoforo e curata dalla Triennale di Milano e dallo Studio Azzurro. Si tratta della più grande esposizione mai realizzata sull’artista.
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