Nuovo argine, un diluvio di proteste

La striscia di cemento lungo il fiume in zona Belgiardino è alta circa un metro e mezzo: «Così hanno deturpato uno degli angoli più belli»

La striscia di cemento che corre lungo l’Adda in zona Belgiardino, l’ultima difesa spondale progettata dall’Aipo per difendere la città dalle piene dell’Adda, ha lasciato di stucco moltissimi lodigiani. «Hanno deturpato uno dei posti più belli», è il commento più frequente che si sente ripetere in questi giorni. Si tratta di un muro di circa un metro e mezzo, innalzato la scorsa settimana poco prima del Faro.I Pescatori dilettanti guidati da Giancarlo Magli sono rimasti senza parole: «Un disastro», dicono. L’opera ha stupito anche lo Spinning rappresentato da Cesare Lorandi, il club è però più cauto e aspetta di vedere la fine dei lavori per pronunciarsi.Non tutti, però, criticano l’opera. C’è una parte di cittadinanza che sottolinea l’importanza dell’argine per la sicurezza del capoluogo: «Meglio un pugno nell’occhio che l’acqua in casa», c’è chi osserva in rete. Una posizione, quest’ultima, condivisa da diverse persone.

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