
Nuova “barriera” sull’Adda per proteggere Lodi, ripartono i lavori per l’ultimo argine
Le opere dell’Aipo in sponda sinistra dietro la Canottieri

Matteo Brunello
L’Adda che sfonda gli argini e invade città bassa e Revellino: fa ancora paura il ricordo di quel novembre 2002, un’ondata di piena che innalza il livello del fiume facendolo tracimare. A distanza di vent’anni manca ora davvero poco per completare nel capoluogo l’ultima barriera per la difesa dalle alluvioni.
Sono ripresi questa settimana i lavori Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po) per realizzare un rilevato in terra e un muro in sponda sinistra per mettere in sicurezza una porzione di Lodi. Le opere erano partite lo scorso dicembre e avevano portato alla costruzione di un tracciato dietro il centro Canottieri, in via Po. La fase successiva comprenderà l’edificazione di un muretto alla roggia Squintana e fino al Molino del Contarico. Se tutto filerà liscio gli interventi si dovrebbero concludere per la fine dell’anno, per un quadro economico di spesa di 730mila euro. Questo sistema di protezione idraulica, insieme agli argini in zona ex Sicc e Lodi-Boffalora (riva sinistra), Piarda Ferrari e Isolabella (riva destra), completano il progetto che era stato pensato anni fa dal Comune, insieme alle autorità di bacino, per evitare che Lodi finisca sott’acqua.
Un passo ulteriore riguarderà la creazione di una nuova campata del ponte sul fiume (in riva sinistra) e la creazione di un isolotto (di fronte all’area ex Sicc): nello specifico si tratta del ripristino della vecchia lanca della lunghezza complessiva pari a circa 150 metri e della larghezza di fondo pari a 25 metri, un tracciato corrispondente a quello del vecchio ramo secondario dell’alveo. È un piano complessivamente da oltre 4 milioni di euro dell’Aipo e finanziato da Regione, che l’azienda conta di mandare in appalto entro la fine dell’anno, visto che il progetto esecutivo è già pronto.
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