Notte contro la furia dell’Adda

L’assessore del Comune

Simone Piacentini:

«Siamo in grado di far partire il piano di emergenza

con largo anticipo»

Sotto i fari puntati nella notte, una moltitudine di uomini in tuta catarifrangente si danno da fare con le paratie anti-alluvione in zona Isolabella: la Protezione civile si è attivata a partire dalla notte di venerdì, per una maxi-esercitazione che ha coinvolto più di ottanta volontari dei gruppi di Lodi, Lodi Nord, Mulazzano, Boffalora, Ossago, Tavazzano, Massalengo, Cavenago, Crespiatica, Lodi Vecchio e Montanaso.

Allestito il centro operativo nella sede lodigiana di via Besana, alcuni sono rimasti attivi tutta la notte, hanno dormito in una tenda allestita nel cortile come accade quando scatta il piano di emergenza, e non bisogna mai abbandonare la posizione.

Al mattino di sabato, sveglia prestissimo: dalle 7.30 l’esercitazione è ricominciata, con la suddivisione di sei squadre impiegate su diversi scenari allestiti sul territorio. «Il nostro obiettivo è fare in modo che ogni volontario sappia come affrontare situazioni differenti: l’esercitazione ha proprio lo scopo di trasferire le conoscenze anche tra i vari gruppi comunali, in modo che tutti sappiano cosa fare nel momento di crisi», commenta l’assessore del comune di Lodi Simone Piacentini che, scortato da Stefano Giorgi, coordinatore del gruppo di Boffalora d’Adda, sabato mattina ha fatto il giro di tutti i luoghi in cui i volontari si stavano addestrando.

All’Isolabella sono state rimontate le paratie di emergenza contro le alluvioni e che, una volta concluso anche il nuovo argine sulla sponda destra a monte del ponte, completeranno il piano di emergenza. «Alcuni hanno espresso scetticismo sulla possibilità di montare tutte le paratie in tempi brevi - spiega Piacentini -, ma noi abbiamo il monitoraggio continuo del livello del fiume da parte del Consorzio Muzza, e siamo in grado di far partire i piani di emergenza con l’anticipo sufficiente». Lungo la provinciale per Lodi Vecchio, all’altezza del canale Muzza, i volontari hanno provato le pompe per l’acqua, uno strumento indispensabile in caso di alluvione.

Mentre in via Besana i volontari si esercitavano nel montare il faro mobile, lungo il fiume è stata simulata la ricerca di un disperso: sono intervenuti, in quest’occasione, anche un gommone della Croce Rossa Italiana e gli uomini del Parco Adda Sud.

Nel pomeriggio di sabato, infine, in zona Boffalora è stato steso un telo che si utilizza, in caso di emergenza, per proteggere l’argine dall’erosione del fiume. «Non posso che ringraziare i gruppi di Protezione civile che sono intervenuti, gli operatori radio del Fir-CB e i volontari della Croce rossa e del Parco - conclude Piacentini -: ci garantiscono sempre la propria presenza, e anche questo fine settimana hanno speso del tempo per la sicurezza di tutti».

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