«Non toccate l’assistenza pubblica»

«Non toccate l’assistenza pubblica». La protesta dei lavoratori dell’Inps non si ferma: questa mattina il personale si è riunito davanti alla sede di via Besana per protestare contro i tagli alle risorse e contro l’incubo degli esuberi, un picchetto organizzato da Rsu, Usb, Cgil e Uil. Al momento tra Inps ed ex Inpdap - enti che sono stati accorpati - si contano un centinaio di lavoratori, il timore è che una decina di questi possano “saltare” nell’ambito della riorganizzazione dell’istituto di previdenza: in agguato ci sarebbe un taglio di 4.500 unità su un totale di 33mila assunti. Per i sindacati, il timore è che i continui provvedimenti che colpiscono l’Inps portino verso la privatizzazione della previdenza, con l’unico risultato di ridurre i servizi a disposizione dei cittadini. «I tagli previsti come riduzione delle spese, centinaia di milioni di euro - afferma Michele Riccardi dell’Usb, il quale al pari di altri lavoratori indossa una maglietta con la scritta “difendiamo l’Inps” - sono un esproprio ai danni dei lavoratori, che più di tutti stanno pagando questa crisi. Dobbiamo difendere l’Inps, perché non è una struttura dello Stato bensì dei lavoratori che versano i contributi».

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