«Non si sa quanto durerà l’emergenza»

Sui profughi parla il prefetto: «Cercheremo di evitare le tendopoli»

Ipotizzare delle previsioni? «Fuori luogo al momento». Quanto durerà l’emergenza profughi e se e quando ci saranno nuovi arrivi, non è possibile prevederlo. A parlare è il prefetto di Lodi, Peg Strano Materia, all’indomani degli arrivi di circa 300 profughi dal Nordafrica in Lombardia, 20 dei quali nei Lodigiano. La sistemazione dei migranti, «persone in fuga che non hanno nulla», è stata gestita interamente dalla Prefettura, che ha contattato direttamente gli albergatori coinvolti e ha assicurato posti letto e pasti, prima in quattro comuni del Lodigiano (Lodi, Tavazzano, Sant’Angelo e Sordio) poi razionalizzando gli arrivi e concentrandone una buona parte a Tavazzano (15 su 20 profughi). E il Lodigiano «farà la sua parte», anche in vista di nuovi arrivi che in altre regioni d’Italia sono stati gestiti con delle tendopoli. «Che cercheremo di evitare perché non rientra tra le soluzioni che preferisco per il benessere del territorio e dei profughi stessi» ha detto ancora il Prefetto ipotizzando come via maestra quella «dei micro gruppi che si integrano nel territorio». Dopo le rimostranze dei sindaci sulla gestione della complessa materia da parte delle Prefetture, quella di Milano in primis, che ha poi demandato a quelle locali, il Prefetto fa chiarezza sulle responsabilità e sul ruolo del territorio in questa partita. «Sono stata sempre in contatto con il presidente della Provincia e il sindaco Guerini, in quanto delegato dell’Anci - ha proseguito il Prefetto - : se ci sono stati dei ritardi è perché la situazione ha un grado di complessità che deriva dalle vicende nazionali ed europee. Il Lodigiano ha fatto la sua parte e si è dimostrato un territorio solidale ed accogliente». Sulle polemiche relative ai costi, sostenuti dalla Protezione civile nazionale (e quindi dallo Stato e di conseguenza dai contribuenti), il Prefetto ha ribadito che non peseranno sulle spalle dei comuni. «Se fossero stati dei turisti non si sarebbe posto il problema - ha argomentato - : qui parliamo di persone in stato di bisogno e il loro essere garantiti nelle necessità fondamentali, porta il territorio stesso ad essere sicuro. Se chi non ha niente sa di non dover delinquere per avere un pasto caldo, la possibilità che siano coinvolti in reati scende». Sui tempi dell’ospitalità però non è possibile fare previsioni. «I precedenti migranti che abbiamo avuto sul territorio (il primo gruppo di migranti arrivati nel Lodigiano qualche settimana fa ndr) se sono andati il giorno dopo il loro arrivo - ha detto ancora il Prefetto - : per affrontare la questione, ci vuole solo un po’ di buona volontà». E chi spinge sull’acceleratore del confronto con i lodigiani in difficoltà, sbaglia. «Non stiamo togliendo nulla ai lodigiani - ha voluto precisare Peg Strano Materia - : per la crisi e gli aiuti alle famiglie del territorio si sono mossi tutte le istituzioni, Prefettura compresa. Oggi abbiamo una seconda emergenza, che è quella dei profughi, ma il nostro impegno prosegue su più fronti».

Rossella Mungiello

Intanto in un albergo di San Zenone sono arrivati altri 28 africani

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