«Nessun segno di violenza sul corpo» ma le indagini andranno fino in fondo

L’autopsia sul 34enne scomparso settimana scorsa da Lodi e trovato nell’Adda a Cavenago è compatibile con l’annegamento

I primi responsi dell’autopsia eseguita questa mattina presso il Dipartimento di medicina legale di Pavia su Giorgio Medaglia indicano che il 34enne non ha subito aggressioni prima di morire, e tra le cause del decesso appare molto probabile l’annegamento. Medaglia era uscito di casa, a Lodi nel quartiere Albarola, la sera di domenica 28 giugno senza dire nulla alla madre, e non era più rientrato. Il suo motorino era stato ritrovato abbandonato dietro la Lidl della Martinetta. Venerdì scorso, nel pomeriggio, la salma è stata ritrovata nell’Adda a Cavenago, probabilmente portata a valle dalla corrente. Del caso, a seguito dell’appello della madre su «Il Cittadino», si sta occupando anche la trasmissione di Rai Tre «Chi l’ha visto». La Procura di Lodi fa sapere che le indagini, affidate ai carabinieri, proseguiranno fino ad avere certezze, anche se finora sembrano escluse responsabilità di terzi. L’invito del Procuratore Domenico Chiaro a chiunque abbia particolari sulla vicenda è di rivolgersi ai carabinieri della compagnia di Lodi.

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