Nella città del Barbarossa cresce lo smog
Dalle centraline sei giorni di “sforamenti”
n I giorni di “sforamento” nella città del Barbarossa sono sei. Le polveri sottili hanno iniziato a oltrepassare la soglia a partire dalla giornata di martedì 27 settembre, quando le centraline hanno rilevato 61 microgrammi per metro cubo. Anche nel corso del week-end il Pm10 ha superato il livello limite, pari a 50 microgrammi per metro cubo, arrivando a toccare i 63 microgrammi per metro cubo il sabato e 65 la domenica. I “superamenti” di questi giorni, secondo gli esperti, non sarebbero causati dal traffico bensì dal “Pm10 secondario”, che si crea in atmosfera a causa del calore.
I dati, rilevati dall’Arpa, sono regolarmente pubblicati sul sito del comune di Lodi. In città, a disposizione ci sono due centraline: una è situata in via Vittime della Violenza, si trova all’interno di un’area verde lontano da vie a traffico intenso; l’altra è posizionata in viale Vignati e misura, oltre all’inquinamento di fondo, quello prodotto dal traffico veicolare.
Anche all’ombra della Madonnina si respira però la stessa aria, anche a Milano il livello del Pm10 è fuorilegge, al punto che l’amministrazione comunale sta prendendo in considerazione l’ipotesi di un blocco del traffico. Per i cittadini della metropoli, infatti, si prospetta una domenica a piedi, mentre a partire da giovedì si fermeranno con ogni probabilità i mezzi più inquinanti.
Si tratta di provvedimenti previsti dall’ordinanza del precedente sindaco, Letizia Moratti, anche se al momento la giunta Pisapia è al lavoro per introdurre regole più severe, nel tentativo di contrastare l’emergenza sullo smog.
In questi giorni da Milano si è sollevato un appello affinché siano intensificati i controlli in tutta la regione Lombardia, soprattutto per quanto riguarda la circolazione dei veicoli più inquinanti.
G. B.
© RIPRODUZIONE RISERVATA