«Nel Lodigiano la situazione dei pullman è drammatica. Bisogna cambiare rotta»: anche il Pd prende posizione

Il consigliere regionale Roberta Vallacchi denuncia i disservizi, tra Star Mobility e trasporto su ferro

«Se la situazione del trasporto pubblico locale in Lombardia è già problematica, sui nostri territori è davvero drammatica: il drastico taglio delle corse, i ritardi quotidiani e la carenza di personale rendono impossibile la vita di moltissimi pendolari lodigiani. Lavoratori e soprattutto studenti che vivono in quelle zone, nel nostro territorio tantissime, che non sono servite da altri mezzi. Ogni giorno i giornali riportano le testimonianze disperate di studenti costretti a muoversi a piedi o ad aspettare al freddo bus che non arrivano e ormai la misura è colma, la Regione deve fare qualcosa e al più presto, non può continuare ad ignorare una situazione del genere»: così oggi 7 dicembre anche il consigliere regionale del Pd Roberta Vallacchi interviene in merito ai problemi del trasporto pubblico locale che nella provincia lodigiana sono particolarmente gravi. «Da sempre esiste in Regione Lombardia, una situazione di fondo che non ci pare affatto corretta e che riguarda un forte sbilanciamento nella distribuzione delle risorse – spiega, insieme a Vallacchi, il collega Simone Negri, capodelegazione dem in commissione Trasporti –: il servizio ferroviario lombardo assorbe circa il 50% delle risorse, le stesse destinate a bus e metro che però trasportano più del quadruplo dei passeggeri, ogni giorno sono infatti circa 3 milioni gli utenti su gomma, contro i 700mila su rotaia».

«Questa discrasia è ancora più penalizzante sul territorio lodigiano, dove la rete ferroviaria è decisamente poco sviluppata e solo i bus permettono di collegare i tanti piccoli centri – sottolineano i consiglieri – senza contare che negli ultimi anni le risorse stanziate dalla Regione sono state sempre le stesse, e cioè, per Milano-Monza-Lodi-Pavia, 218milioni di euro, in barba all’inflazione e alla crisi sempre più grave delle agenzie del trasporto pubblico locale che, oltretutto, hanno ricevuto solo qualche giorno fa il saldo dovuto. Saldo che, a programmazione ormai ultimata, si rivelerà assai poco utile per i servizi relativi all’anno in corso». «A peggiorare la situazione – aggiungono - c’è poi il rinnovo del contratto decennale a Trenord che alimenterà i già gravi disservizi e le note inefficienze, drenando altri 100 milioni di euro alle spese regionali e altri progetti che rischiano di essere velleitari, come il treno a idrogeno su Brescia che si traduce in un investimento di 400 milioni e di 24 milioni di spesa corrente annua. Errori gravi che potrebbero condizionare questa situazione ancora per molti anni».

«Urge cambiare l’impostazione della politica regionale – attaccano i consiglieri dem - il sistema del trasporto pubblico dovrebbe essere davvero integrato e, se vogliamo davvero parlare di sviluppo e di sostenibilità, spostando sempre più utenti a utilizzare i mezzi pubblici, si deve partire dall’evidenza che anche le località più periferiche dovrebbero essere ben collegate. È per questo che durante la discussione del bilancio regionale presenteremo ordini del giorno ed emendamenti volti ad aumentare il fondo destinato al trasporto pubblico locale che deve diventare una priorità - concludono Vallacchi e Negri – e deve diventare anche molto più attrattivo, se vogliamo mantenere gli impegni assunti a livello europeo e spostare su questo il 10% degli utenti di automobili».

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