Nel Lodigiano raddoppiano le aggressioni agli arbitri

L’ultimo campionato ha registrato un raddoppio delle violenze in campo

Si registra una triste e pericolosa escalation di violenze nel contesto calcistico dilettantistico, purtroppo anche nel Lodigiano. A livello regionale sono pressoché raddoppiati nel corso dell’ultima stagione i casi di aggressioni nei confronti dei direttori di gara e anche la nostra provincia non gode di numeri confortanti: da settembre ad oggi si contano 37 episodi con squalifiche per violenza a livello globale da parte di calciatori, altre 2 imputabili a dirigenti sportivi e addirittura 1 chiusura dello stadio (partita a porte chiuse) ai danni di una società.

Questi i primi dati forniti dalla Federazione, che testimoniano la scarsa attitudine degli addetti ai lavori al rispetto di avversari e arbitri: anche il presidente del comitato regionale, il lodigiano Sergio Pedrazzini, in occasione della fase finale dei campionati dell’ultima corrente stagione sportiva, aveva invitato tutti i dirigenti delle società affiliate a ribadire, nell’ambito dei propri club e fra tutti i propri tesserati, la necessità di improntare l’attività al rispetto dei principi basilari della correttezza e della lealtà sportiva. Gli episodi connotati da violenza non sono consoni allo spirito sportivo e sono assolutamente intollerabili nel mondo del calcio dilettantistico e giovanile che, seppur animati da pathos agonistico, non possono in alcun caso travalicare i confini della correttezza tra tutte le componenti in gioco nei diversi ruoli in campo e sugli spalti.

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