Nel Lodigiano è allarme per l’evasione

A Lodi la “maglia nera” di tutta la Lombardia:

la provincia al 90esimo posto della classifica

con Siracusa, Vibo Valentia, Trapani e Viterbo

Riducendo all’osso la questione, i lodigiani dichiarano troppo poco al Fisco ma spendono tanto. Ed è proprio tra le pieghe di quest’abitudine che si nasconderebbe la propensione ad evadere le tasse. Nella classifica nazionale, la provincia di Lodi indossa la “maglia nera”, a causa di un elevatissimo “rischio evasione”: non solo perché si piazza al 90esimo posto, insieme a un nutrito gruppo di centri del Sud, ma anche perché è il fanalino di coda dell’intera Lombardia.

Rispetto alla graduatoria del 2010, inoltre, Lodi è in discesa, perde 7 postazioni e si deve accontentare di 80 punti. Il punteggio basso ha un significato preciso: i redditi sono tendenzialmente inferiori al tenore di vita, un distacco dove potrebbe annidarsi l’evasione.

La ricerca è stata elaborata dal Centro Studi Sintesi ed è stata pubblicata ieri dal quotidiano economico «Il Sole 24 Ore». L’indagine incrocia il reddito disponibile con il benessere delle famiglie in tutte le province italiane.

Milano e Bologna sono le città più virtuose dello Stivale, la crisi riduce il distacco tra il Nord e il Meridione ma è pur sempre nelle regioni settentrionali che la fedeltà fiscale risulta essere maggiore.

Per capire meglio come è stata stilata la classifica, è opportuno soffermarsi sul metodo di calcolo: l’indicatore esprime la distanza tra il benessere di una famiglia e il reddito che questa ha a disposizione (dati Prometeia 2011), informazioni necessarie per creare una mappa.

La media nazionale dell’indicatore ha un valore pari a 100, se il punteggio è basso - proprio come nel caso di Lodi, Siracusa, Crotone e Agrigento - il rischio di evasione sale, se invece è inferiore a 100 significa che lo stile di vita rispecchia il conto in banca. Il benessere è stato misurato prendendo in considerazione i consumi alimentari 2010 (istituto Tagliacarne), l’energia elettrica per usi domestici 2011 (Terna), il consumo di carburanti nella rete ordinaria 2010 (dati ministero dello Sviluppo economico), la variazione percentuale dei depositi bancari dal 2008 al 2011 (dati Bankitalia), le abitazioni di pregio (Agenzia delle entrate), le auto circolanti e le auto con cilindrata superiore a 2mila cc.

A proposito di vetture, il Lodigiano in passato è già finito sotto i riflettori per una peculiarità: in alcuni paesi, infatti, nonostante il reddito delle famiglie fosse tra i più bassi in assoluto, in circolazione c’era un numero inspiegabilmente elevato di “supercar”.

Greta Boni

© RIPRODUZIONE RISERVATA