
Nasce prematura, l’ospedale la salva
Partorita alla 24esima settimana, pesava mezzo chilo
n Salvata dalla patologia neonatale di Lodi. Tracy pesava solo mezzo chilo ed è nata alla 24esima settimana di gravidanza, l’11 novembre 2011. Rischiava di non farcela o di crescere con delle disabilità mentali. Come succede non di rado a bimbi così piccoli nati prematuri. Ieri, invece, la piccola mulatta, giorno ipotizzato per la nascita se tutto fosse andato per il verso giusto, è stata dimessa dall’ospedale in ottima salute. «Avevo il termine oggi (ieri, ndr) - racconta la mamma Mary Chisemba, arrivata in Italia dal Mozambico 4 anni fa, sognando una vita migliore -, invece l’11 novembre scorso, ho incominciato a sentire delle contrazioni. Io abito a Castiglione e mi sono rivolta all’ospedale di Codogno. Con l’ambulanza, invece, mi hanno portata a Lodi. Erano le 9 di sera e alle 9.15 è nata. È passato un mese però prima che potessi farle una carezza. Adesso sono felice e le auguro tutte le cose più belle del mondo». Ieri pomeriggio la mamma ha accolto a casa la primogenita con il suo latte, che si era tolta nei giorni successivi al parto e che aveva messo nel freezer. Un bel modo per festeggiare.
«Per noi - commenta il medico Rossana Dalterio - è una grande soddisfazione, un segno che qua si lavora bene come in una patologia neonatale di terzo livello. Questo anche grazie al personale infermieristico preparato, al nostro responsabile Pino Carrera che ha una grande esperienza e al primario Gianluigi Gargantini che ci sostiene e ci dà la possibilità di partecipare ai corsi di formazione. È una bella soddisfazione per tutti» . La bambina è stata mantenuta in vita grazie a un sistema meccanico di respirazione, per molte settimane. «Il problema più grave per quest bambina però - spiega Dalterio - era la retinopatia del prematturo, fortunatamente riconosciuta precocemente dai nostri oculisti esperti. La bimba è stata inviata al Niguarda, dove l’hanno sottoposta a una terapia sperimentale con anticorpi monoclonali che impediscono la crescita dei vasi ormonali della retina e il suo distacco. Tracy ha seguito poi una terapia con il laser e ora sta bene. Oggi pesa 2 chili e 620 grammi, ma ha rischiato di non farcela. Il parto è avvenuto così velocemente che non c’è stato neanche il tempo di sottoporre la donna alla profilassi. A volte sono anche le piccole cose che determinano il successo di un risultato, dalle infermiere che tutti i giorni oliano la pelle della bimba per proteggerla dalle infezioni e stanno attente a non aumentare il tono di voce per non aumentare lo stress. Sono tante piccole cose che aiutano a fare la differenza». «Mi sono fidata del personale - racconta la mamma -, quando il giorno dopo ho visto che respirava ho pensato in positivo. Le zie della Sicilia, sorelle di mio marito Salvatore Schillaci, stanno aspettando che rientri a casa per venire a trovarla. Qui in ospedale sono stati tutti splendidi. Hanno organizzato anche il rientro a domicilio della bambina, provvedendo alla continuità delle cure. Hanno pensato non solo da operatori sanitari, ma da genitori».
Cristina Vercellone
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