MULAZZANO Il Vescovo Maurizio celebra Santo Stefano: «Un abbraccio del tutto speciale per la famiglia di don Roberto»

Il pastore della diocesi si è recato al cimitero per la benedizione della tomba del sacerdote mancato il 16 dicembre a 32 anni

«Un abbraccio del tutto speciale per Mulazzano e per la famiglia di don Roberto. Il Signore non ci lascia soli, siamo chiamati ad andare molto più lontani delle emozioni e forse di una certa ribellione che istintivamente il cuore è tentato di accogliere. Ci affidiamo alla misericordia del Signore, nella quale è avvolto il nostro don Roberto». Così il vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti, martedì mattina a Mulazzano, paese di origine di don Roberto Pozzi, mancato il 16 dicembre a 32 anni.

Nella festa del patrono Santo Stefano, il vescovo ha voluto celebrare nella chiesa parrocchiale e poi recarsi al cimitero per la benedizione della tomba di don Pozzi. Presente la famiglia, cui hanno voluto stringersi in tanti: il sindaco Silvia Giudici, già educatrice in oratorio; gli amici di “Roby” e quelli del fratello Andrea; tante famiglie che con la loro hanno condiviso una vita.

«Ci è chiesto di credere nel nome di Gesù anche quando tutto ci sembra contrario a ciò che aspettavamo. La vita a volte ci riserva dei vicoli che si sembrano del tutto ciechi, senza uscita. È la valle oscura. Proprio in questi momenti la gioia che abbiamo accumulato, ci deve ricordare che colui che avrà perseverato fino alla fine, sarà salvo. Anche in una fatica esistenziale proprio incomprensibile. È entrato in questo vortice di amore il nostro don Roberto. Dobbiamo parlarne, la ferita è sanguinante. Alla famiglia va il nostro abbraccio silenzioso ma immenso, come quello che abbiamo riservato a don Roberto. E a lui chiediamo di diventare il patrono degli studenti delle scuole superiori».

La Messa, presieduta dal vescovo e concelebrata dal direttore del Seminario don Anselmo Morandi, è stata celebrata con il calice e la patena della prima Messa di don Roberto. «Ci rimane nel cuore un grande bene, una scia luminosa, così anche in poco tempo di sacerdozio. E’ nato al cielo, proprio come il nostro patrono Santo Stefano», ha detto il parroco don Emilio. E nella benedizione, il vescovo ha detto: «Ad impartirla con me c’è don Roberto, che ha concelebrato con me».

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