Montanaso, il Parco Adda Sud presenta il suo nuovo libro sulle rondini

Un’affascinante ricerca sulla nostra natura da tutelare, si potrà anche scaricare dal sito Internet del Parco

Oggi martedì 24 ottobre alle 18 presso la sala consiliare del Comune di Montanaso Lombardo (LO), via Garibaldi, 28, sarà presentato il libro «La rondine, il balestruccio e il rondone». Interverranno Francesco Bergamaschi, presidente del Parco Regionale Adda Sud, Luca Ferrari, sindaco di Montanaso Lombardo, Riccardo Groppali, consulente scientifico dell’ente.

«lI Parco Regionale dell’Adda Sud ha il dovere di tutelare e valorizzare le risorse ambientali e paesistiche. Tra i diversi compiti statutari, deve sostenere lo studio e la conoscenza del suo territorio, sviluppando progetti di educazione ambientale, fruizione sociale e turistico-ricreative - spiega il presidente Bergamaschi -. Dato il contesto, mi onoro di presentare questa ulteriore opera, a rinforzo delle già numerose pubblicazioni, progressivamente edite dal Parco, oggi scaricabili, tutte e gratuitamente, dal sito web istituzionale https://www.parcoaddasud.it. “ Vorrei girare il cielo, come le rondini e, ogni tanto, fermarmi qua e là; avere il nido sotto i tetti, al fresco dei portici e, come loro, quando è sera, chiudere gli occhi con semplicità”, cantava Lucio Dalla. Personalmente, ricordo l’allegria che portavano le rondini, nel cortile di mia nonna, in centro a Maleo, quando popolavano i loro nidi sotto gronda. Evocano ancora, in molti, emozioni a ogni ritorno, perché le rondini, con i loro primi svolazzi, annunciano l’arrivo della primavera, l’esuberanza della natura dopo la fiacchezza invernale. Anche se protette, le rondini sono sempre più in sofferenza: in molti luoghi non si vedono più, in altri si son ridotte, anno dopo anno. E non è, solamente, una perdita di bellezza, quando non le vediamo più solcare i nostri cieli e non udiamo più il loro garrire, ma, anche, ammanco di un contrasto, naturale, agli insetti volanti, zanzare comprese, che tanto infastidiscono».

Se le cause paiono, comunque, attribuibili alle attività umane, dal mutamento delle pratiche agro zootecniche alla trasformazione dell’edificato, questa pubblicazione mira, anche, ad attirare l’attenzione della, distratta, opinione pubblica, prima che il cielo diventi troppo silenzioso e vuoto: in un capitolo si documenta una iniziativa di quartiere che, se diffusamente replicata, potrebbe produrre risultati importanti, di cui beneficiare collettivamente.

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