Monsignor Ferrari oggi avrebbe cent’anni: lo ricordano anche in Belgio

Arriva una lettera al «Cittadino» da chi l’aveva visto all’opera in mezzo ai migranti italiani che andavano a rischiare la vita nelle miniere

Scomparso nel 2019 a 95 anni, monsignor Mario Ferrari, oltre a essere stato il primo direttore

del «Cittadino di Lodi» quando divenne quotidiano, nel 1989, (la sua carica da giornalista durò dal 1973 al 1994) era un sacerdote molto amato e seguito. E quando, appena 28enne, fu mandato a curare le anime degli emigranti italiani che andavano a rischiare la vita nelle miniere di carbone del Belgio, lasciò anche là un ricordo indelebile, testimoniato ieri, giorno in cui il monsignore avrebbe compiuto cent’anni (era nato il 6 febbraio 1924 a Lodi Vecchio) dalla lettera che ci ha inviato in redazione un familiare di uno dei lavoratori italiani all’estero che vedevano in don Mario un punto di riferimento. A Lodi poi, facendo tesoro dei tanti drammi dell’emigrazione cui aveva assistito per dieci anni all’estero, fondò anche la Casa dell’Accoglienza, la Sollicitudo, la San Nabore.

Sul Cittadino in edicola domani 7 febbraio un ampio articolo, e tante foto, per ricordarlo. Anche in digitale

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