Minoranze all’attacco a Lodi: bufera sul presidente del consiglio comunale Uggè

CASO SCOTTI L’opposizione stigmatizza la mancata iscrizione all’ordine del giorno della mozione di sfiducia e chiede le sue dimissioni

«Mai iscritta all’ordine del giorno la nostra mozione di sfiducia Scotti-bis: il prefetto conferma l’errore del presidente del consiglio comunale». E ora le opposizioni di centrodestra sono pronte a dare battaglia e anche a chiedere un passo indietro al presidente Antonio Uggè. Di nuovo fibrillazioni politiche intorno all’aula consiliare del Broletto. Ad accendere la miccia, la risposta arrivata dalla Prefettura di Lodi alla richiesta di pre-parere sulla mancata iscrizione all’ordine del giorno della mozione di sfiducia all’indirizzo dell’ex assessore ai lavori pubblici Gianluca Scotti - motivata dal fatto che Scotti si era dimesso - e che aveva già suscitato, in aula, la dura reazione delle opposizioni.
Una mozione che ora sbarcherà in consiglio comunale - le opposizioni, nella commissione Affari generali di lunedì, hanno richiesto sia iscritta già nella seduta di domani (mercoledì 22 ottobre) - ma che porterà con sé nuovi strascichi politici. Durissime le reazioni dei capogruppo di opposizione del centrodestra, tutti all’indirizzo del presidente del consiglio Uggè. «Un presidente che si è assunto una responsabilità enorme attuando un potere discrezionale su un’iniziativa dei consiglieri comunali con la scelta di non iscrivere all’ordine del giorno la mozione», spiega Luigi Augussori (Lega). «La nota del Prefetto è chiara ed è una pietra tombale sul tema: è stato leso un nostro diritto» aggiunge Giusy Molinari (Gruppo Misto); «è accaduto qualcosa di grave, che non era mai capitato prima, in vent’anni di consiglio comunale» tuona Lorenzo Maggi (Il Broletto con Maggi). «Un simile comportamento - sottolinea Giulia Baggi (Fratelli di Italia) - è inaccettabile e mina la credibilità dell’istituzione oltre ad offendere il ruolo dell’intero consiglio comunale». «Se il Presidente Uggè non rassegnerà spontaneamente le proprie dimissioni in aula nel prossimo consiglio comunale - aggiunge Eleonora Ferri (Lega) -, siamo pronti a protocollare una mozione di sfiducia per chiedere ufficialmente la sua rimozione».

L’approfondimento sul “Cittadino” di mercoledì 22 ottobre

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