Mazzette all’Asl, concessi i domiciliari

Dopo gli interrogatori, i due ispettori possono uscire dal carcere

Arresti domiciliari per i due tecnici dell’Asl accusati di concussione. Dopo gli interrogatori di garanzia di sabato, i due funzionari del settore alimenti hanno lasciato il carcere di via Cagnola e sono stati mandati a casa. Sono ancora sottoposti a misura cautelare, dopo che erano stati arrestati mercoledì mattina dalla Guardia di Finanza. Erano stati bloccati mentre uscivano da una pizzeria di via Cadamosto, nella quale una persona avrebbe consegnato loro una somma di denaro. Per gli inquirenti si tratterebbe di una mazzetta per aggirare alcune pratiche.

Subito erano intervenuti i militari delle Fiamme gialle, che avevano fermato i due funzionari. Si erano recati all’appuntamento mercoledì, verso le 9.30, utilizzando una Fiat Punto dell’Asl, che poi è stata posta sotto sequestro, e il passaggio di banconote sarebbe stato anche filmato. Contemporaneamente all’arresto, altre pattuglie della Guardia di finanza di Lodi erano andate a presidiare l’ingresso dell’ospedale Vecchio, sede dell’Azienda sanitaria locale, e i militari si erano fatti consegnare diversi documenti. Avevano passato sotto la lente le pratiche e diversi file contenuti nei computer degli indagati. I due, S.B., poco meno di cinquant’anni, e il più giovane R.C. sono a lungo sottoposti a dei controlli e a una serie di domande. Poi sono stati portati nella Casa circondariale di via Cagnola. A difendere i due tecnici l’avvocato Michele Apicella. Finora sarebbe contestato ai due un solo episodio, in concorso, ma i militari del comando provinciale della Gdf guidato dal colonnello Marco Selmi stanno battendo diverse piste. Stanno compiendo accurate indagini per capire se ci sono stati dei precedenti. Principalmente l’attività dei due tecnici consisteva nel verificare il rispetto della normativa sull’igiene degli alimenti nelle industrie e negli esercizi pubblici per la somministrazione, e rilasciano verbali prescrittivi che lasciano agli imprenditori un periodo di tempo per potersi adeguare.

Poi sabato sono stati a lungo interrogati in carcere i due arrestati. In serata il gip Maria Elisabetta De Benedetto si è espressa sull’istanza di modifica della misura cautelare avanzata dal difensore di fiducia di entrambi, decidendo per gli arresti domiciliari. I due tecnici sono dunque tornati a casa. I dipendenti Asl avrebbero risposto a lungo alle domande del magistrato nel tentativo di alleggerire la loro posizione. Secondo gli accertamenti della Finanza (indagini che si svolgono nel più stretto riserbo), gli indagati avrebbero chiesto soldi a un ristoratore per proporsi come consulenti per risolvere una presunta carenza nelle regole di gestione igienica del locale, e subito dopo l’incasso di una somma non particolarmente rilevante sono stati ammanettati.

Matteo Brunello

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