Mascherine irregolari sequestrate negli ospedali e nelle case di riposo lodigiani

Operazione della Guardia di finanza di Gorizia: i dispositivi non conformi erano destinati al personale sanitario. L’Asst annuncia che sta provvedendo al ritiro del materiale non a norma

È scattato anche nel Lodigiano il sequestro di mascherine non conformi destinate al personale sanitario. Secondo le prime notizie i dispositivi finiti nel mirino sono stati ritirati negli ospedali della provincia e nelle strutture utilizzate dagli operatori del 118, ma hanno riguardato anche l’attività dell’Ats, responsabile della distribuzione delle mascherine nelle case di riposo.

Analoghi provvedimenti sono stati presi in diverse altre regioni italiane nell’ambito di una più vasta operazione condotta dalla guardia di finanza di Gorizia

Agli operatori del 118, nel territorio, ne sono state ritirate 17mila.

Nell’ospedale di Sant’Angelo, nel fine settimana, sono state ritirate almeno 5 scatole di mascherine Ffp2 K95. Agli operatori sanitari, in sostituzione, sono state distribuite le mascherine chirurgiche.

Le mascherine sono state ritirate, su richiesta dei carabinieri dei Nas, anche agli operatori dell’Ats, tra ieri e oggi.

Intanto l’Asst ha fatto sapere che «sulla base delle indicazioni fornite dalla Regione Lombardia e in seguito alle opportune e tempestive verifiche interne, l’ASST Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Lodi ha avviato immediatamente la raccolta e il ritiro delle mascherine non a norma: le 24.580 unità giacenti in magazzino e quelle già distribuite, che sono in corso di richiamo da parte dei reparti, saranno fatte confluire nei prossimi giorni presso un unico centro di raccolta regionale. Per il personale sanitario dei presidi ospedalieri lodigiani non si registrano problemi rispetto al fabbisogno di dispositivi di protezione: l’ASST di Lodi dispone, infatti, di scorte sufficienti per garantire la fornitura degli opportuni dispositivi di protezione facciale in sostituzione del materiale ritirato».

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