Magliette e gadget contraffatti, il dono della Finanza alla Caritas di Lodi

SOLIDARIETA’ Erano destinati al macero i capi che le fiamme gialle hanno consegnato a Casa Regina Pacis

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C’erano le maglie della Juventus con i nomi di Buffon, anche storico capitano della nazionale dei tempi d’oro, e di Pogba. E ancora quella del Napoli, ora campione d’Italia, dell’argentino Higuaìn, che tanto ha fatto sognare i partenopei nel triennio in azzurro. Nello scatolone, con oltre 450 elementi, tra maglie, cappellini e altri gadget, c’erano però anche altri tesori d’antan del mondo del calcio italiano. Tutti contraffatti, e per questo sequestrati in operazioni sul territorio dalla Guardia di finanza nel 2015; tutte oggi a disposizione della solidarietà e, in particolare, dell’Emporio del vestire solidale di Caritas Lodigiana a Casa Regina Pacis. Donazione solidale, questa mattina, negli spazi della struttura di accoglienza femminile di via San Giacomo.

La donazione è stata formalizzata dal colonnello Piergiorgio Samaja, comandante provinciale della Guardia di Finanza, e dal tenente colonnello Lello Pisani, comandante del Gruppo di Lodi, alla presenza del vescovo di Lodi, monsignor Maurizio Malvestiti, del direttore di Caritas Lodigiana Antonio Colombi e di una delegazione dei tanti volontari che si prodigano per garantire l’apertura dell’Emporio del vestire solidale di stanza nella struttura. «Il nostro grazie va alla Guardia di finanza e al suo comandante - ha detto ieri Colombi, direttore Caritas - che, oltre a garantire la legalità sul territorio, sono capaci di gesti molto apprezzati e che accogliamo in una location dove è anche presente l’Emporio solidale del vestire e alla presenza di numerosi volontari». A ringraziare le fiamme gialle lodigiane anche il vescovo di Lodi, monsignor Maurizio Malvestiti, per l’attenzione «istituzionale, ma anche personale riservata dal comandante come dai suoi predecessori». Un’attenzione «che tocca tutto ciò che essenziale - ha proseguito il vescovo - e oggi siamo qui tutti insieme per riservare attenzione alle persone, per rendere la vita più gradevole e sicura guardando a ciò che rimane come punto di domanda per tutti, che è la fragilità, alla quale dobbiamo rispondere con solidarietà, disponibilità e volontariato». Il grazie del vescovo è andato anche al direttore Caritas, ai volontari, del Masci e non, per la mobilitazione «con cui assicurate sempre il massimo: grazie di cuore a tutti voi, perché insieme siamo una famiglia, quella lodigiana, che si dimostra sempre attenta alla comunità nel modo migliore». Un’occasione, come ha chiarito il colonnello Samaja, alla quale «siamo felici di partecipare», perché «non siamo solo quelli che reprimono e abbiamo bisogno che il nostro lavoro si trasformi anche in qualcosa di positivo per il luogo in cui viviamo. Grazie al vescovo che ha trovato la giusta collocazione a questo materiale». E proprio il colonnello Samaja ha distribuito il primo capo, regalando un cappello della Juventus al piccolo Alessandro, presente nel pubblico dei volontari. Infine, il tour dell’Emporio del vestire solidale, per far conoscere il funzionamento ai vertici della Guardia di finanza.

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