MAGGI: «C’è miopia nel centrodestra, bisogna cambiare mentalità»
LODI Il consigliere di opposizione in Broletto lancia l’allarme e anche qualche frecciatina
Nessuno «strappo», eppure una ricucitura serve. Basta guardare all’aula, dove è arrivata l’astensione alla mozione sulla sicurezza della città bassa di Lega e Fratelli d’Italia. E al di là delle interlocuzioni individuali che ci sono già state, serve un «tavolo politico» per scrivere il futuro del centrodestra unito - civiche annesse - in vista del voto del 2027. E serve lavorare oggi, perché «è impensabile arrivare con una proposta pochi mesi dalle urne». Non è ancora acqua passata, l’alert lanciato forte e chiaro da Lorenzo Maggi, capogruppo in aula della civica Il Broletto con Maggi, e consigliere comunale più votato del capoluogo a giugno 2022, al centrodestra con l’uscita unitaria in piazza della Vittoria che ha coinvolto però solo i partiti.
«Qualunque persona di centrodestra dovrebbe avere come principale obiettivo quello di lavorare per una seria alternativa al centrosinistra, che sta dimostrando di governare male, avere problemi con la cittadinanza, aver deluso molte aspettative - argomenta Maggi - : al di là dell’obiettivo finale, però, dovrebbero esserci tutta una serie di obiettivi intermedi di contenuto, confronto, proposta, approccio, perché sicuramente la città di Lodi non si riconquista con le urla, le posizioni estremiste, quelle aprioristiche o quelle che rasentano il settarismo».
In questo quadro, «io ho segnalato e continuo a segnalare l’assoluta miopia di non aver coinvolto la civica che è stata ed è fondamentale se si vuole davvero a provare a vincere. E resto in attesa di un tavolo politico, che è quello credo ci debba essere se si vuole davvero avere una visione». Anche perché, chiosa ancora Maggi, «Lodi si merita un governo di centrodestra che sia credibile e per questo bisogna cambiare marcia, approccio e mentalità. Altrimenti ci si condanna ad altri cinque anni di opposizione rispetto ad una maggioranza che ha a disposizione leve importanti, tra cui fondi enormi da spendere in mano a un candidato sindaco che si ripresenta, con un’età giovane e tre anni di esperienza e riconoscibilità in città». Insomma, «non si può neanche lontanamente pensare di avere un approccio che prevede di saltare fuori con un proposta negli ultimi cinque mesi prima del voto: si facciano avanti, cominciamo a mettere le carte in tavola».
Altro punto fermo è quello legato alla civica Il Broletto con Maggi. «Noi ci siamo, non ad ogni costo, non in posizioni subalterne, non come ruota di scorta, non scontati: abbiamo valori, voti e una riconoscibilità in città, che deve essere valorizzata politicamente, cosa che finora non è stata neanche lontanamente fatta. E in tre anni non c’è stata nessuna interlocuzione con i partiti del centrodestra, che non credo abbiano fatto grandi tavoli vista la totale assenza di iniziative politiche sul territorio». Non mancano già le voci su una possibile corsa in solitaria di Maggi. «Per rispondere a questa domanda uso le parole di un grande musicista e poeta come Franco Califano: a chi gli chiedeva cosa voleva vedere scritto sulla sua tomba, rispose “Non escludo il ritorno”».
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