L’ULTIMO SALUTO A ZUCCHETTI «Ci hai insegnato il valore della dedizione, addio papà»

Grande partecipazione sabato per le esequie dell’imprenditore

Cattedrale gremita per l’ultimo saluto a Domenico Zucchetti, imprenditore lodigiano morto giovedì all’età di 85 anni. La Santa Messa di sabato è stata presieduta da monsignor Guglielmo Cazzulani, parente della famiglia, e concelebrata da monsignor Bassiano Uggè.

«Domenico ha concorso a creare il futuro anche grazie al suo sguardo semplice, che ha saputo cogliere la grazia della vita, senza lasciarla scorrere inutilmente, ma coltivando quella propria intelligenza caratterizzata dall’assenza di pregiudizi. Non si può vivere senza essere animati da una speranza. Non si può vivere senza discernimento, senza desiderio per il futuro. Questo è stato il suo lascito» ha ricordato monsignor Cazzulani.

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A presiedere il commiato finale il vescovo Maurizio con don Emilio Contardi, amministratore della parrocchia di residenza del defunto. Monsignor Malvestiti ha definito Zucchetti “singolare imprenditore e prima ancora padre di famiglia, che ha operato a favore dei lodigiani e non solo” aggiungendo che: «Va ricordato in questo momento che egli era un battezzato, perciò sarà accolto tra coloro che, sepolti con Cristo nella morte, sono stati resi partecipi prima nel mistero e ora nel compimento della sua resurrezione. Rinnoviamo il cordoglio ai famigliari, ma siamo rasserenati dal vincolo della vita immortale, per questo padre, nella sua casa, e tra noi per questo fratello e amico che ha sempre gridato la sua libertà. Non priviamo la nostra unica vita di questa prospettiva pasquale, la prospettiva della libertà, senza fine. Mentre varca la soglia dell’amore più forte della morte, ripenso all’Ave Maria che ho condiviso con lui dopo averlo assolto e benedetto quando era vicino all’ultimo respiro. La Madre di Dio risponde sempre con infinita tenerezza ai suoi figli, che la invocano ora e nell’ora della morte, stendendo sull’umano finire la luce pasquale del suo Figlio crocifisso e risorto. In questo Figlio noi fermamente crediamo, in lui fermamente speriamo, speriamo nell’amore poiché, è parola di Dio, l’amore non avrà mai fine».

Il figlio Alessandro ha voluto poi ringraziare il padre dando lettura di un personale messaggio: «Ho avuto con lui un rapporto spesso conflittuale, molte volte ho sofferto a causa delle sue aspettative elevate, e delle regole eccessivamente severe che come figlio non accettavo. Ma con il passare degli anni ho imparato a comprendere i valori di quegli insegnamenti. Negli ultimi anni ho avuto la fortuna di stabilire un rapporto sereno e comprensivo. Abbiamo imparato ad apprezzarci reciprocamente, a condividere le nostre esperienze, e a riconoscere il valore delle nostre differenze. Ho scoperto che dietro quella maschera di fermezza c’era un uomo che desiderava il meglio per me e per la mia crescita. Oggi desidero ringraziare mio padre per tutto quello che ha fatto. So che le sue intenzioni erano sempre quelle di prepararmi al meglio per il mio futuro, ed ora comprendo quanto fosse importante quel rigore e quella attenzione ai dettagli. Grazie papà, per avermi insegnato l’importanza di superare le difficoltà, l’importanza della dedizione e della perseveranza. Il tuo spirito innovativo e lungimirante continuerà ad ispirare il mio percorso, e porterò avanti i valori che mi hai trasmesso. Il tuo amore e la tua guida rimarranno con me per sempre. Oggi diciamo addio ad un grande uomo, ad un imprenditore straordinario e ad un padre che ha imparato a diventare amorevole». Messaggi di cordoglio anche da parte delle nipoti del management dell’azienda Zucchetti.

Molte le autorità che hanno partecipato alla sentita celebrazione eucaristica, fra cui il prefetto Enrico Roccatagliata, il questore Pio Russo, il comandante dei carabinieri provinciali Alberto Cicognani, il presidente della provincia Fabrizio Santantonio, il sindaco Andrea Furegato, lo storico e giornalista Ferruccio Pallavera, i già sindaci di Lodi Andrea Cancellato, Simone Uggetti, l’ex ministro Lorenzo Guerini, il presidente di Fondazione Banca Popolare Duccio Castellotti, l’avvocato Serafino Bassanetti, ex presidente della Banca di Credito Cooperativo Centropadana e il matematico Alfio Quarteroni.

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