L’ultima escursione in montagna di Ildebrando Vignati, l’ingegnere 63enne di Lodi stroncato sabato da un malore sulla Presolana

L’uomo con un gruppo di amici stava facendo una gita sul monte Visolo

La montagna era la sua grande passione. Lo sapevano gli amici di una vita, i colleghi di lavoro e chi a Lodi lo conosceva. E sabato, anche per allontanarsi dalla calura della città e immergersi tra rocce e boschi in attesa della ripresa della quotidianità di settembre, con un gruppo di appassionati aveva raggiunto il Visòlo, sulla Presolana, per un’escursione tra paesaggi bucolici e aria pulita. Ha fatto però solamente in tempo a dire ad alcuni compagni di comitiva di non sentirsi bene Ildebrando Vignati, il 63enne deceduto sabato all’ora di pranzo nella Bergamasca.

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L’uomo, residente in città e che da circa trent’anni lavorava alla Bticino, è deceduto intorno alle 12.30 nel fine settimana, colpito da un malore improvviso che purtroppo non gli ha lasciato scampo.

Sotto shock invece gli amici e i compagni di escursione che hanno visto Vignati finire a terra senza mai più riprendersi. Mentre alcuni cercavano di soccorrere il 63enne, altri hanno subito allertato i soccorsi, nella speranza che l’arrivo dei sanitari permettesse a Vignati di stabilizzarsi prima di essere trasportato in ospedale.

Sui monti di Castione della Presolana è quindi arrivata un’eliambulanza con personale del Soccorso Alpino, pronto a dare il via alle manovre di rianimazione e valutare le condizioni dell’uomo da trasportare in via aerea nel più vicino ospedale e nel più breve tempo possibile. Speranza divenuta però triste presa di coscienza nel giro di pochi minuti: per Vignati infatti ormai non c’era più nulla da fare, il malore accusato che non gli ha lasciato scampo. Increduli gli amici che hanno raccontato alle autorità come il 63enne non fosse nuovo ad escursioni in montagna, uno dei grandi amori dell’uomo che anche sui propri profili social utilizzava come immagine del profilo uno scatto che lo ritraeva tra delle rocce in alta montagna.

Diplomato al liceo Gandini di Lodi, ingegnere laureatosi al Politecnico di Milano, Vignati era sposato.

Sabato, dopo la dichiarazione del decesso in posto e il successivo recupero con il verricello - attrezzatura utile in montagna per il soccorso di persone ad alta quota o su territori impervi - la salma è stata trasportata nella camera mortuaria del cimitero di Bratto, venendo poi subito restituita alla famiglia per l’organizzazione del rito funebre.

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