Lombardia tutta zona rossa, ecco le regole

Da domani oltre al coprifuoco che diventa nazionale dalle 22 alle 5, tornano le autocertificazioni

La Regione Lombardia e il Lodigiano sono di nuovo zona rossa, impediti gli spostamenti se non per motivi di necessità, lavoro o salute, continuano a lavorare le attività produttive ma chiude tutto il commercio non alimentare. Didattica in presenza solo fino alla prima media. Il lockdown scatta domani, venerdì, come ha annunciato lo stesso premier Giuseppe Conte ieri sera in Tv dopo una giornata di attesa e un infuocato confronto con le Regioni. A individuare nel perimetro dei divieti articolati in tre zone dettati dal Dpcm (gialla, arancione o rossa) è un’ordinanza del ministro della Salute di concerto con i presidenti delle Regioni interessate, che resta valida 14 giorni, con revisione settimanale. La decisione è presa sulla base di diversi parametri, tra cui i più rilevanti sono il valore Rt (l’indice di contagiosità) e la resilienza del sistema sanitario, cioè la capacità complessiva di ospedali, medicina di base e assistenza di reggere l’ondata d’urto sanitaria del coronavirus. Come previsto la Lombardia è zona rossa. Ecco cosa cambia da domani.

Coprifuoco e spostamenti

Il coprifuoco è in vigore su tutto il territorio nazionale dalle 22 alle 5 del mattino, ma nelle zone rosse sono vietati gli spostamenti fuori dalla regione e anche al suo interno. Restano consentiti gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Le prefetture non rilasciano autorizzazioni di alcun tipo, spetta al cittadino tramite autocertificazione motivare lo spostamento. Restano chiuse palestre e piscine, ed è sospesa l’attività sportiva di base e quella motoria in genere svolta all’aperto in centri sportivi, pubblici e privati. È consentita attività motoria e sportiva all’aperto e in forma individuale, e le passeggiate individuali, nelle vicinanze del proprio domicilio.

Le attività produttive, i negozi e il mercato

Le fabbriche e le aziende restano aperte con l’applicazione dei protocolli di sicurezza e con la raccomandazione di attivare modalità di lavoro agile ovunque possibile. Le attività di commercio al dettaglio sono sospese, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità individuate nell’allegato al Dpcm. Le misure si applicano ai negozi di vicinato e ai negozi nei centri commerciali, che però restano chiusi nei giorni festivi e prefestivi (ad eccezione di alimentari, tabacchi, edicole, farmacie e parafarmacie). Restano dunque aperti tutti i negozi di prodotti alimentari, i negozi di informatica ed elettronica di consumo, le attività di ferramenta, vernici e materiali da costruzione, i negozi di articoli igienico-sanitari, le attività di commercio di macchine e attrezzature per agricoltura e giardinaggio, e di articoli per l’illuminazione e sistemi di sicurezza, le tabaccherie, le edicole, le librerie, le cartolerie, i negozi di abbigliamento e calzature per bambini e neonati, quelli di biancheria intima, i negozi di articoli sportivi, il commercio di autoveicoli, motocicli e accessori, il commercio di giochi e giocattoli, le farmacie e i negozi di articoli sanitari, le attività di commercio di fiori e piante, quelli di alimenti per animali domestici, i negozi di ottica e fotografia, il commercio al dettaglio di saponi, detersivi e affini. Il mercato è consentito esclusivamente per i banchi alimentari. Sono aperti barbieri e parrucchieri, e le lavanderie, chiusi i centri estetici.

Bar e ristoranti

Chiudono al pubblico tutti i bar e i ristoranti, con eccezione di mense e catering dove hanno contratti in essere. È consentita la consegna a domicilio o da asporto fino alle 22, ma resta vietata la consumazione sul posto o nelle adiacenze. Restano aperti gli autogrill in autostrada, i servizi di ristorazione negli ospedali e negli aeroporti

La scuola

La scuola in presenza è attiva per le scuole dell’infanzia, per le scuole primarie e per le classi prime delle scuole medie. Le classi seconde e terze delle medie e le scuole superiori devono attivare la didattica a distanza. Possono essere attivate lezioni in presenza per attività di laboratorio o per alunni disabili o con bisogni educativi speciali. È sempre consentito lo spostamento dei docenti per assicurare lo svolgimento della didattica in presenza.

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