Lombardia, numeri da “rosso”, Lodi ancora no

La regione supera di molto la soglia dei 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti, i numeri del Lodigiano restano invece sotto i limiti

Lombardia da zona rossa, Lodi non ancora. Se il decreto legge che il governo Draghi licenzierà oggi venerdì 12 marzo accoglierà l’idea di un lockdown totale nelle aree dove è superata la soglia dei 250 contagi ogni 100mila abitanti, anche al territorio lombardo dovrebbero essere applicate le massime restrizioni previste.

Il calcolo (popolazione residente moltiplicata per 250, diviso 100.000) è presto fatto: facendo riferimento alla popolazione regionale di fine novembre 2020, ultimo dato Istat disponibile, la soglia di contagi da non superare nell’arco di una settimana sarebbe di 24.930, uno più, uno meno; negli ultimi sette giorni, da venerdì 5 marzo a ieri, la Lombardia ha contato 31.891 nuovi positivi: 312 ogni 100mila abitanti. Decisamente fuori dal limite consentito.

La situazione non è però la stessa in tutte le province. Dei dodici territori lombardi, sette hanno abbondantemente numeri da zona rossa: si tratta di Brescia con 6.978 nuovi casi in sette giorni a fronte di una soglia di 3.120 (559 ogni 100mila abitanti), Como con 1.994 casi contro un limite di 1.488 (335), Cremona con 1.123 contro 880 (319), Monza Brianza con 2.833 contro 2.170 (326), Mantova con 1.399 contro 1.010 (346), Pavia con 1.890 contro 1.338 (353) e Lecco con 991 contro 832 (297). Milano (8.456 nuovi contagi settimanali a fronte di una soglia di 8.130 pari a 260 ogni 100mila) e Varese (2.275 casi contro un limite di 2.200, 258 ogni 100mila) sono appena oltre il limite.

Si “salvano” per ora in tre: Lodi, Bergamo e Sondrio. La provincia di Lodi ha registrato negli ultimi sette giorni 473 nuovi casi di Covid, 209 ogni 100mila abitanti: per accreditare l’ipotesi di zona rossa dovrebbero essere 565. Sarebbe a dire una media di 80 contagi giornalieri, nell’ultima settimana la media è stata di poco superiore a 67. Il trend è però in salita: una settimana fa eravamo a 55, a gennaio a 40. E negli ultimi due giorni quota 80 è stata superata. La situazione attuale è in sostanza simile a quella che si evidenziava a fine ottobre, alle soglie della seconda ondata che sarebbe poi esplosa in novembre quando la provincia di Lodi ha registrato una media di 116 casi al giorno, poi scesi a 58 in dicembre.

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