LOMBARDIA Disco verde alla riforma regionale: cambia la sanità

La legge introduce due ospedali di comunità nel Lodigiano a Casale e a Sant’Angelo e cinque case della comunità a Lodi, Codogno, Casale, Sant’Angelo e Zelo

Approvata, ieri, la riforma della sanità. Via libera con 48 voti a favore e 26 contrari alla nuova riforma della sanità lombarda. Il provvedimento è stato approvato dall’aula del consiglio regionale alle ore 17.21 e va a modificare la legge numero 33 del 2009. «La legge di revisione della riforma sanitaria metterà la nostra regione in grado di poter rispondere, con risorse e tempi certi, alla necessità di prevedere in Lombardia il potenziamento della medicina territoriale - dichiara la consigliera regionale lodigiana di Fratelli d’Italia Patrizia Baffi -. Tempi certi, per la Regione, sono previsti anche per le nuove centrali operative territoriali, un centinaio in Lombardia, una a Lodi, che andranno realizzate entro sei mesi dall’istituzione dei distretti, e per i 64 ospedali di comunità (uno a Casale e uno a Sant’Angelo, ndr) e le 216 case della comunità (a Lodi, Codogno, Casale, Sant’Angelo e Zelo, ndr), che dovranno concretizzarsi in una percentuale del 40 per cento entro il 2022, il successivo 30 per cento entro il 2023 e il restante 30 per cento entro il 2024. Le risorse provenienti dal Pnrr sono destinate agli investimenti, quantificate per gli anni 2022 e 2023 in 576 milioni di euro. «Ringrazio tutti coloro, e sono tanti, che a vario titolo hanno dato un contributo forte e importante per raggiungere questo importante traguardo. Ancora una volta ribadisco che abbiamo un solo obiettivo, migliorare la nostra sanità», ha detto.Letizia Moratti, vicepresidente e assessora al welfare della Regione Lombardia. «Il risultato finale - ha detto il consigliere del Pd Matteo Piloni - è che non vengono risolti i tanti nodi della sanità, dalle liste d’attesa alla carenza di personale». Questa, ha aggiunto la segretaria provinciale del Pd Roberta Vallacchi, «è una riforma che non cambia niente, si limita a recepire le indicazioni del Pnrr: Userà i fondi delle case della comunità per sistemare porzioni di ospedali già esistenti. I contenuti delle case della comunità si sarebbero dovuti discutere con i sindaci e il territorio, nulla di tutto questo è stato fatto; come al solito tutto è stato fatto cadere dall’alto, senza condivisione. Si poteva, poi, togliere il ticket sui farmaci alle persone con reddito inferiore ai 70mila euro, ma la proposta è stata bocciata. Tutti gli emendamenti e gli ordini del giorno che avevamo raccolto noi dal territorio sono stati respinti. Non c’è stato confronto con la minoranza per recepire le istanze del territorio, anche per un maggior equilibrio con il privato».

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