LOMBARDIA, BUONE NOTIZIE Economia in ripresa grazie al traino delle industrie

La produzione industriale lombarda nel terzo trimestre 2021 cresce del +2,5%, corre anche la manifattura artigianale

Lodi

La produzione industriale lombarda nel terzo trimestre 2021 cresce del +2,5% congiunturale e l’indice Unioncamere Lombardia raggiunge un nuovo punto di massimo storico (118,2) superando il precedente picco registrato nel 2008 (113,0) grazie al consistente incremento sullo stesso periodo del 2020 (+12,0%) e sullo stesso trimestre 2019 (+6,2%). Fanno da traino al recupero produttivo gli ordini sia domestici (+3,0% congiunturale) che esteri (+1,3%) che rimangono ampiamente sopra i livelli pre-crisi (+12,4% gli ordini interni e +14,7% quelli esteri). Agganciano la ripresa anche le aziende artigiane manifatturiere registrando un incremento congiunturale della produzione del +4,7% e una crescita tendenziale del +9,4%. Il comparto artigiano riesce così a finalmente a recuperare i livelli pre crisi (+3,6% rispetto allo stesso trimestre 2019). Trainano la ripresa i settori della siderurgia, chimica, gomma-plastica, meccanica e minerali non metalliferi, mentre si confermano le maggiori difficoltà per il sistema moda. Sale anche l’attenzione sui prezzi per i rincari di beni energetici, delle materie prime e dei componenti che ancora scarseggiano.

«Si conferma il quadro congiunturale positivo per il settore manifatturiero lombardo toccando il nuovo massimo storico dell’indice della produzione industriale al quale si affianca la svolta positiva del comparto artigiano», ha dichiarato il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio. «Anche se l’intensità della crescita congiunturale si è leggermente ridotta nell’ultimo trimestre, i segnali positivi sono confermati dagli ordinativi, con la produzione assicurata ai massimi sia per l’industria che per l’artigianato e con aspettative positive per produzione, domanda e occupazione. Destano ancora preoccupazione invece i costi dell’energia e delle materie prime e le strozzature delle catene di fornitura, con i loro riflessi inflazionistici e sui listini».

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