Lodigiano: export negli Usa con valore in calo ma la perdita è compensata con l’Africa

La bilancia commerciale tra il Lodigiano e gli Stati Uniti ha segnato nei primi tre mesi dell’anno un surplus a favore del nostro territorio di soli 3,2 milioni, in calo del 77% rispetto al 1° trimestre del 2024

Nel primo trimestre di quest’anno il valore dell’export lodigiano verso gli Stati Uniti è calato del 37% rispetto al 1° trimestre del 2024: da 19,8 a 12,4 milioni. Una perdita che è stata in parte compensata dalle esportazioni verso l’Africa, unica grande “rotta alternativa” che ha portato a risultati in crescita, seppur con valori assoluti inferiori rispetto ad altri mercati extra Ue: più 30,3% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno, da 16,7 a 21,9 milioni (18,4 dei quali derivati dalle vendite di merci in Marocco, Algeria, Tunisia ed Egitto). Emerge dai dati Coeweb Istat. Dati che possono essere letti come la conseguenza ai primi annunci di Trump sui dazi? C’è stata, a quel punto, da parte di aziende di settore la ricerca preventiva di nuovi sbocchi commerciali? Quel che è certo è che la bilancia commerciale tra il Lodigiano e gli Stati Uniti ha segnato nei primi tre mesi dell’anno un surplus a favore del nostro territorio di soli 3,2 milioni (le importazioni dagli Usa invece sono aumentate del 58%, da 5,7 a 9,1 milioni), in calo del 77% rispetto al 1° trimestre del 2024, quando era risultato di 14 milioni. Per contro, le esportazioni lodigiane, oltre che verso l’Africa, sono aumentate del 3,2% (+44,5 milioni) all’interno dei Paesi dell’Unione Europea.«Una correlazione tra questi dati e gli annunci di Trump dello scorso inverno non può essere del tutto esclusa – commenta Fabio Milella, direttore di Lodi Export –. Ma abbiamo avuto anche notizie di imprese che all’inizio dell’anno, dopo gli annunci di Trump, hanno avuto un surplus di esportazioni. Difficile trarre delle conclusioni relative all’andamento del primo trimestre».

Ora la nuova minaccia di Trump sono i dazi al 30% a partire dal primo agosto. Al riguardo Lodi Export ha trasmesso ieri una nota agli associati: «Non bisogna farsi prendere dal panico - dice Milella -. Un dazio generalizzato del 30% potrebbe essere assorbito solo in piccola parte dalle imprese esportatrici, per cui si riverserebbe soprattutto sui consumatori Usa. L’Unione Europea ha scelto di proseguire lungo la strada del dialogo, ma allo stesso tempo preparando una serie di azioni di ritorsione da attuare in caso di mancato accordo, oltre che accelerando nella stipula di trattati commerciali con vari Paesi, tra i quali quelli del Mercosur. Dunque, si continua a trattare».

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