Casa dolce casa. Anche nella prima settimana d’agosto i lodigiani hanno preferito (o dovuto) tenere le valigie nello sgabuzzino: solo poco più di 3mila cittadini hanno deciso di partire per godersi le ferie, tutti gli altri, più di 41mila residenti, sono ancora qui. Il calcolo non è scientifico, si basa infatti sulla stima elaborata dall’Astem e basata sulla quantità di rifiuti raccolta nel capoluogo: se in una settimana “tipo” di marzo o maggio, nella quale si presume che la maggior parte degli abitanti non abbia preso il volo, gli operatori raccolgono in media 264,64 tonnellate di secco e umido, dal 30 luglio al 5 agosto il volume è sceso 244,638 tonnellate. Una volta fatte le debite proporzioni si scopre che all’appello mancano solo 3.361 persone: i vacanzieri sfuggiti alla canicola lodigiana.
In realtà, l’Astem aveva già utilizzato questo meccanismo alla fine di luglio, per fare il punto della situazione. Dal 16 al 22 luglio gli operatori ecologici hanno trovato nei cassonetti 247,72 tonnellate di rifiuti, per un “bagaglio” di 2.843 lodigiani in vacanza. A partire da quel momento, solo 518 residenti in più hanno abbandonato Lodi per le spiagge o la montagna.
Del resto anche le agenzie viaggio della città, che a dispetto della crisi non si lamentano della stagione, lo avevano detto: per evitare il salasso d’agosto, le famiglie lodigiane decidono di spostare le ferie in un periodo diverso, catalogato coma “bassa stagione”, come per esempio luglio o settembre.
Allo stesso tempo, si accorciano i giorni del riposo e si abbassa il budget a disposizione, una cifra che solitamente si aggira sui 700 euro a persona. I “last minute” e i viaggi “toccata e fuga” sono una moda (o una necessità) sempre più diffusa.
Chi è rimasto all’ombra del Torrione, però, si è accorto di essere in buona compagnia: tra una fila e l’altra per mangiare il gelato, i parcheggi (gratuiti) sulle strisce blu spesso difficili da trovare, gli ingorghi di traffico nel centro e le saracinesche di molti negozi alzate, fino a questo momento Lodi non ha di certo dato l’impressione di essere un deserto d’asfalto.
La città del Barbarossa non è la sola a essere particolarmente affollata: quest’anno 4 milioni di lombardi resteranno a casa, in quasi tutte le province sono in aumento le famiglie che scelgono di non partire per le ferie, una tendenza che si verifica a Monza e Brianza e Milano. Complessivamente, secondo un’indagine stilata dalla Camera di commercio di Monza e Biranza, le vacanze 2012 dei lombardi valgono 3 miliardi di euro, con una spesa media per famiglia che supera i 1.150 euro.
Tra le famiglie a basso reddito solo 2 su 5 faranno le valigie, spendendo poco più di 900 euro. Sono i giovani che, pur di non rinunciare, si dimostrano più disponibili ad adattarsi a soluzioni alternative, magari in campeggio, riducendo la durata della vacanza oppure optando per la bassa stagione, spendendo poco più di 1.100 euro.
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