Lodi, via al super-tribunale

Il ministro della giustizia Cancellieri non torna indietro sugli accorpamenti ma a Lodi non si trovano gli spazi per le attività di Cassano

Mancano tre settimane al 13 settembre ma nonostante il voto delle camere per un rinvio del provvedimento che porterà alla chiusura di 220 sezioni distaccate e 667 uffici dei giudici di pace in tutta Italia il ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri vuole tirare diritto. A Lodi, dopo mesi di pressing per ottenere il maggior numero di giudizi e di personale e verifiche sulle strutture disponibili, appare ormai chiaro che portare subito nel palazzo di viale Milano tutta l’attività della sezione distaccata di Cassano comporterà enormi disagi.

E così, nelle scorse settimane, dopo un vertice con rappresentanti del Comune e degli avvocati di Cassano d’Adda, il presidente del tribunale di Lodi Ambrogio Ceron ha chiesto al ministro un decreto per poter tenere in vita il tribunale di Cassano per altri 5 anni, una deroga che la norma sulle soppressioni già prevedeva. Niente da fare per i giudici di pace di Codogno e di Cassano, perché, come avvenuto nel Basso Lodigiano, anche i comuni della giurisdizione cassanese si sono tirati indietro rispetto alla prospettiva di pagare per mantenere la sezione distaccata: «Sarebbe stato meno di un euro l’anno per abitante - spiega l’assessore cassanese Simona Merisi - ma ha aderito solo un Comune su 4». Sul municipio di Cassano invece graveranno i costi della sezione distaccata di tribunale: «Ovviamente occorre il decreto ministeriale per poter tenere aperta la struttura - sottolinea l’assessore - ma ci sembra opportuno, fino a quando a Lodi non ci saranno gli spazi necessari».

Perché secondo le stime dei mesi scorsi si va verso un raddoppio del carico civile e penale, con una quarantina di lavoratori in più tra amministrativi e magistrati. E per il Comune di Lodi per ora gli unici uffici in più che si possono creare sono nel piano seminterrato.

Il progetto per lasciare a Cassano alcune udienze, con giudici in trasferta da Lodi per alcuni giorni la settimana ma anche una sezione di ufficiali giudiziari, creerebbe meno disagi rispetto a un trasloco forzato. Che creerebbe problemi anche per la collocazione dei fascicoli. Già oggi alcuni lavoratori del tribunale di Lodi operano, per alcuni giorni, in trasferta a Cassano.

Alcuni disagi, comunque decida il ministro, saranno inevitabili: oltre ai procedimenti di nuova iscrizione, che dal 13 settembre saranno tutti aperti a Lodi, i processi collegiali dell'area cassanese che attualmente si celebrano a Milano dovrebbero comunque migrare a Lodi, con tanto di cambiamento di giudici e la possibilità per gli imputati di chiedere di ricominciare dalla prima udienza. In tribunale a Lodi molti cominciano a non nascondere preoccupazione: non sarà una “fusione” facile.

Carlo Catena

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