LODI «Vergognoso negare la via al presidente Pertini»

L’ex presidente del consiglio comunale Colizzi interviene sulla vicenda di Lucca

L’appello è ai «sinceri democratici», perché «facciano ancora quadrato, ma non con timidezza bensì con la forza con cui resistettero ai nazifascisti portando il paese alla liberazione».

Su tutti i temi dell’attualità politica. È Giampaolo Colizzi, storico presidente del consiglio comunale di Lodi, a intervenire nel dibattito pubblico per parlare di attualità politica partendo da Lucca e dal diniego giudicato «vergognoso» all’intitolazione di una via al presidente della Repubblica Sandro Pertini, per mano «della giunta su spinta Casapound».

Il fatto però diventa anche occasione anche per parlare di destra, anche locale, e di attualità politica, per chiedersi «qual è il baratro politico sul quale traballa la democrazia italiana». Colizzi parla della «brutta storia» di Lucca, rimarcando non solo meriti politici e limpidezza morale di Pertini, ma anche la grande umanità dell’ex presidente, che diede anche «vero senso di presenza» della nazione non staccandosi mai dal pozzo di Vermicino dove cadde il piccolo Alfredino Rampi, senza dimenticare «il suo ruolo di resistente», anche primo esiliato a Ventotene con Saragat, Buozzi e altri.

Insomma «lo spirito dei sinceri democratici ribolle e reagisce». Altro rilievo è alle iniziative in corso in questi giorni per intitolare vie ad Almirante, «uomo della repubblica di Salò e di certo antitetico ai valori costituzionali: manca solo si pensi di intitolare una via anche a Brivio famigerata “ultima raffica di Salo’” e poi solo il disastro». Non manca però la sottolineatura rivolta agli esponenti di Fdi, per ricordare loro che, fermo restando l’assenza di dubbi sulla loro onestà intellettuale, «mentre ora giustamente sostengono come noi Israele contro i terroristi di Hamas che contro gli ebrei il fascismo fabbricò orrendi leggi razziali». Insomma «ci vuole coerenza ideale: il vedere che, ancor in questo periodo, Romano La Russa, fratello del presidente del Senato, viene pescato a fare il saluto romano sconvolge. La Russa è addirittura assessore della giunta lombarda».

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