LODI Un’altra estate senza la piscina Ferrabini, ma si lavora per una soluzione

Si vuole scongiurare un contenzioso che allungherebbe ulteriormente i tempi

Oggi quel che resta del cantiere è ben visibile anche dalla strada. Il telo che copriva la recinzione non c’è più e dal marciapiede di via Felice Cavallotti si apre una “finestra” con vista sulle vecchie piscine comunali. Il disegno di come avrebbe dovuto essere oggi, dopo la ristrutturazione, è ancora affisso nei pressi del cancello: un rendering di progetto, sopra alla tabella con tutte le informazioni sui cantieri, a partire dalla delibera di giunta comunale datata 2018. A sette anni dalla chiusura – che risale al 2016 - , sarà un’altra estate senza piscina Ferrabini per la città di Lodi quella 2023. Fermi da settembre 2021 i lavori di restyling, per il futuro dell’impianto comunale “Attilio Concardi”, nell’Oltreadda, ancora non si è arrivati alla soluzione del rebus.

La strada del dialogo è tracciata da tempo ed è ancora la via maestra che sta percorrendo l’amministrazione comunale, insediata dal giugno scorso e consapevole da subito che la sfida Ferrabini - la soluzione dello stallo che rende di fatto inaccessibile da mesi una parte di città - sarebbe stata complessa. La partita è affidata agli assessori ai lavori pubblici Gianluca Scotti e agli affari legali Manuela Minojetti e quel che emerge è che il lavoro è costante e che le interlocuzioni si ripetono, sempre con l’intento di scongiurare un contenzioso che avrebbe come primaria conseguenza uno stallo ancora più lungo. I lavori erano stati aggiudicati nel gennaio 2021 alla ditta Cospin di Catania, mentre la consegna del cantiere risale all’aprile 2021: un milione di euro di progetto per ristrutturare e adeguare alla normativa l’impianto, mantenendo il disegno delle due vasche, una da 31 per 16,5 metri, a profondità costante di 1,50 metri, e l’altra destinata ai piccoli, con profondità dai 60 centimetri al metro. Da allora sono stati saldati qualcosa come 161mila euro di intervento – sul totale di aggiudicazione di 757.336 euro - , principalmente per demolizioni, e si continua a lavorare per arrivare allo sblocco della partita, in un contesto completamente diverso da quello del 2021, su più fronti, a partire dai costi delle materie prime, che hanno subito un’impennata, aggiungendo complessità ad una vicenda già delicata.

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