LODI Una associazione intitolata a Sara: «Si è sacrificata per gli altri malati»

Paolino Boffi dopo la morte della piccola non si ferma nonostante l’enorme dolore: «Dismettete quei musi lunghi e ricordatevi del sorriso di mia figlia, altrimenti non mi esibisco più»

«Finanzieremo la ricerca per sconfiggere malattie come quella che ha portato via la mia bambina». Il noto comico Paolino Boffi ha il cuore a pezzi, ma non si ferma. Oggi le ceneri della sua piccola Sara Angela, stroncata a 5 anni da un neuroblastoma, un tumore infantile, raro, ma molto aggressivo, torneranno a casa. E resteranno lì con papà Paolino, la mamma Laura e Angelica, la sorellina di 2 anni e mezzo. I Boffi stanno lottando contro la burocrazia per fondare l’associazione che finanzi la ricerca e aiuti le famiglie indigenti. Il nome è già stato individuato “Sara Angela Boffi. L’angelo di tutti i bambini”. «Vogliamo ricordarla così - dice il comico -. Lei amava i bambini. Da oggi c’è un angioletto speciale che aiuterà i piccoli guerrieri. La ricerca è indietro. Al San Matteo di Pavia ci sono 17 stanze, sempre occupate. Chi si lamenta dovrebbe andare lì a fare un giro. Io ero uno di quelli che protestava sempre. Ho imparato sulla mia pelle che i problemi sono altri. Sono circondato da tanti amici artisti. Voglio fondare questa associazione con loro». Da tempo Boffi voleva mettere in piedi una iniziativa benefica, insieme a Bigno Bignami e Franco Rossi. Ora lo farà. «Mentre mia figlia era ricoverata a Genova - racconta Boffi - io dormivo in albergo, altri genitori in auto perché avevano perso il lavoro. Mi piacerebbe poter fare qualcosa con l’associazione. Mia moglie si è trovata a dare dei soldi a una mamma: la figlia era stata ricoverata in estate e quando è uscita a novembre non aveva il giubbotto e nemmeno i soldi per comprarlo. Ci sono persone che perdono tutto per seguire i figli».

La malattia di Sara Angela è arrivata all’improvviso a febbraio del 2021. Si è manifestata con un rigonfiamento sul torace. Subito è scattata la corsa dalla pediatra, gli accertamenti e poi, dopo la diagnosi, le terapie potenti e gli interventi. «A dicembre sembrava tutto passato - racconta il papà -. Sara era guarita al 99 per cento. Poi ha avuto una recidiva ancora più cattiva che le ha colpito i polmoni. A marzo abbiamo saputo che non ci sarebbe stato più nulla da fare. In 5 mesi la malattia se l’è portata via. Ho sempre cercato di lavorare con un sacrificio che non si può immaginare. Quando mia figlia mi vedeva girare per casa mi diceva: “Papà non vai a lavorare?”. E mia moglie: “Fino a che c’è vita, c’è speranza”. Se n’è andata anche la nonna un mese fa, non ha mai sopportato la malattia di mia figlia. Quando ha visto che aveva perso tutti i capelli per lei è stato terribile. È un periodo così, ma si va avanti: anche Angelica ha diritto di essere serena». Boffi ha convinto la moglie a portarla al mare oggi.

«Inizia il secondo tempo della nostra vita. Dobbiamo andare avanti», dice il comico Lui si è fermato con le serate solo a metà agosto. Il 3 settembre ripartirà: a Seregno inaugurerà il concerto di Ivana Spagna. Il 4, invece, sarà a Boffalora, nel cortile del Comune,, con la sua nuova performance. «Sara era sempre in prima fila agli spettacoli - racconta -; alla Canottieri era davanti che gridava a tutti “Quello lì è mio papà”. E io le dicevo “Sara non puoi parlare”. Eravamo cane e gatto». Adesso quello che importa a Boffi è fondare l’associazione per finanziare la ricerca e sensibilizzare le famiglie.

«La prevenzione fa tutto - dice -. Ad Angelica ora tutti gli anni faremo fare dei controlli. Sara ha passato un anno e mezzo della sua vita tra interventi, cure e rianimazione. Meglio fare delle visite in più. Abbiamo la fortuna di avere dei grandi medici in Italia». Adesso Boffi vuole scrivere un post sui social per dire alle persone di «tirare via quei musi lunghi. Stamattina sono andato al supermercato, a Lodi. Le persone avevano certi sguardi...“O dismettete quelle facce da 2 novembre - scriverò -, altrimenti non tornerò più sul palco”. Sappiamo come è andata. Ricordatevi di Sara con il suo sorriso che è la cosa più bella del mondo. Nessuno nasce per niente. Io credo che Sara, in questo momento, stia lavorando per il bene degli altri bambini. Credo che si sia sacrificata per questo».

Ogni tanto Angelica si guarda intorno e cerca la sorella. «Io - racconta Boffi - le dico che si è trasformata nella stella più bella che ci sia. Lei “punta” il cielo illuminato: “È quella lì, Iaia? Ciao Iaia”, grida agitando la mano. “Sì, amore, è proprio lei”».

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