Lodi, un 19enne pakistano arrestato per terrorismo

Era collegato al “lupo solitario” che nel 2020 accoltellò due persone davanti all’ex redazione di Charlie Hebdo a Parigi

C’è anche l’arresto di un 19enne pachistano, Ali Hamza, che era stato effettuato dalla polizia alla fine del settembre scorso a Lodi in esecuzione di un mandato europeo spiccato dalla Procura antiterrorismo di Parigi, alla base dell’operazione della Digos di Genova, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Genova – Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo, che ha portato nelle scorse ore all’esecuzione di 14 ordinanze di custodia cautelare in carcere, in Italia e all’estero, a carico di cittadini pachistani presunti componenti di una cellula terroristica riconducibile a un più ampio gruppo di giovani connazionali auto-denominatosi “Gruppo Gabar ”. Tutti gli indiziati farebbero parte dei contatti diretti di Hassan Zaher Mahmood, il 27enne che il 25 settembre 2020 aveva compiuto un attacco all’arma bianca nei pressi dell’ex sede della rivista satirica parigina Charlie Hebdo, pugnalando e ferendo due persone. Episodio diverso e meno grave dell’attentato con armi pesanti del 7 gennaio 2015, che era costato 13 morti, ma comunque dal forte potere evocativo in un’ottica di proselitismo del terrorismo di matrice islamica. Il “lodigiano” avrebbe avuto il compito di diffondere su Internet i video di rivendicazione dell’attentato di Zaher. Un altro indagato aveva soggiornato a Chiavari (Genova) e mirava a reclutare dieci persone per comporre una cellula italiana. Uno dei covi è stato individuato a Fabbrico, in provincia di Reggio Emilia.

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