Lodi, tre adolescenti su quattro si portano il telefonino a letto

Ricerca dell’Asst sui disturbi del sonno: il 26% dei ragazzi si sveglia per controllare le notifiche. Gli esperti: a rischio lo studio e la salute mentale

La qualità del sonno nei bambini e negli adolescenti diminuisce con l’aumentare dell’età e peggiora significativamente a causa dell’utilizzo dei dispositivi elettronici, in particolare nelle ore serali e notturne. Emerge da un’indagine condotta dall’Asst di Lodi su un campione di quasi settecento studenti tra i 9 e i 19 anni delle scuole primarie e secondarie di 1° e 2°della Provincia di Lodi.

Lo studio è stato realizzato nei mesi scorsi 2023 con un questionario che ha raccolto informazioni sulle abitudini di utilizzo di smartphone e tablet, adottando la scala Sleep Disturbance Scale for Children (SDC) per indagare la qualità del sonno. L’indagine è stata ideata e promossa dal dottor Stefano Maiandi e dalla dottoressa Ester Busca, infermieri della Direzione Aziendale delle Professioni Sanitarie e Socio Sanitarie diretta dalla dottoressa Donatella Vasaturo, con la collaborazione della dottoressa Barbara Grecchi (Coordinamento aziendale Promozione Salute WHP & HPH) e della dottoressa Chiara Lupi (Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Ufficio VIII - AT di Lodi). Il 98,5% del campione ha un dispositivo elettronico personale, prevalentemente smartphone (95,8%). Il 37,4% riferisce di dormire tra le 5 e le 7 ore per notte, il 37,2% tra le 7 e le 8 ore, il 14,7% tra 8 e 9 ore, il 4,1% tra 9 e 11 ore. La durata del sonno rilevata diminuisce con l’aumentare dell’età. Oltre il 70% dei bambini e degli adolescenti riporta un tempo di addormentamento inferiore ai 30 minuti e circa uno su 4 riferisce una frequenza non trascurabile di risvegli nelle ore notturne. Oltre la metà del campione mostra una significativa fatica a risvegliarsi e registra stanchezza anche al risveglio. Circa la metà dei bambini e degli adolescenti che hanno partecipato all’indagine utilizza i dispositivi elettronici per oltre 3 ore al giorno e il 75,2% li utilizza anche a letto prima di addormentarsi. Il 26% del campione si sveglia di notte per controllare le notifiche o i messaggi sullo smartphone, mentre il 28,4% riferisce di utilizzare i dispositivi elettronici di nascosto dai genitori. Solo il 17,7% dei genitori, inoltre, ha stabilito un tempo massimo di utilizzo dei dispositivi elettronici.

I Direttori delle Strutture Aziendali coinvolte nello studio – Roberta Giacchero per la Pediatria, Paola Morosini per la Neuropsichiatria Infantile e Vincenzo Belcastro per la Neurologia concordano: «È proprio nella fase di crescita e di sviluppo che le cattive abitudini possono associarsi alla comparsa di obesità, problemi metabolici e cardiovascolari, disturbi comportamentali e problemi emozionali. Il disturbo del sonno inoltre è anche prodromico in molti casi a disturbi della salute mentale. Un sonno breve, inoltre, può ridurre la capacità di pensiero astratto, la creatività, la capacità di pianificare e imparare e, in generale, può causare effetti negativi sulle prestazioni scolastiche e sulle attività di vita quotidiana».

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