Lodi, la tentata rapina agli studenti del Gandini: due degli indiziati hanno solo 13 anni - IL VIDEO

Coltello alla gola alla fermata del bus: due studenti delle medie non sono imputabili, segnalata anche una loro amica 15enne che “faceva il tifo” per loro

La Squadra mobile della Questura di Lodi ha risolto in due settimane il caso della tentata rapina ai danni di tre studenti di classe prima del Liceo scientifico Giovanni Gandini di Lodi avvenuta attorno alle 13.30 del 7 marzo scorso in corrispondenza della fermata dei pullman Starmobility in viale Europa, poco distante dalla chiesa di Robadello. È stato individuato e segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Milano un gruppo di minori, tra cui due ragazzi di soli 13 anni non imputabili e una ragazza di 15 anni, ritenuti correi nell’episodio.Avrebbero minacciato i tre 15enni che erano appena usciti dalla scuola e attendevano il bus per tornare a casa. Uno degli aggressori, avrebbe estratto un coltello a scatto con la lama di circa dieci centimetri di lunghezza, e lo avrebbe puntato al collo di uno dei minori, intimandogli di consegnate tutto il denaro, mentre una delle ragazze presenti lo incitava a colpire il giovane preso di mira. I tre studenti, avendo prontamente allertato le forze dell’ordine erano riusciti a far desistere gli aggressori, fuggiti dopo essersi resi conto che effettivamente una delle vittime stava chiamando la polizia.

Lodi, i rapinatori sono poco più che bambini. Le altre notizie del giorno www.ilcittadino.it. Video di Lorenzo Rinaldi

Avviata l’attività di indagine, i poliziotti al comando del vicequestore Alessandro Battista, con appostamenti e verifiche negli istituti scolastici, sono riusciti a individuare i presunti responsabili identificandoli in due studenti di una scuola secondaria di primo grado di Lodi, entrambi residenti in provincia e in una loro amica quindicenne residente in città. Ulteriori accertamenti hanno consentito di rinvenire il coltello che si ritiene sia stato utilizzato per minacciare gli studenti, tenuto nascosto da uno degli indiziati nel suo giubbotto. Tutti i coinvolti, tra cui i due giovani non imputabili poiché ancora minori di 14 anni, sono stati quindi segnalati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni. Riguardo all’accaduto, il dottor Battista pone tali condotte delittuose «nell’ambito di fenomeni aggregativi del tutto estemporanei, frutto di gravi espressioni di marginalità sociale e familiare, non riconducibili alle bande legate alla criminalità organizzata minorile di matrice sudamericana».

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