Lodi e Sudmilano: torna l’anticiclone africano, caldo anomalo nel week end

Il clima che cambia: domenica e lunedì si toccheranno i 25 gradi

«Archiviata la fase perturbata (soprattutto per il Nord) nei prossimi giorni torna l’anticiclone nord africano, con massima espressione tra il prossimo weekend e lunedì, quando si potranno raggiungere se non superare punte di 26-28°»: è lo scenario descritto dagli esperti di 3Bmeteo.com, in un quadro che peraltro vede il Sud Italia ancora in larga parte in deficit idrico, grave sulla Sicilia. Nei prossimi giorni infatti il notevole rinforzo di una circolazione ciclonica a ovest delle Isole Britanniche trascinerà l’anticiclone africano su Mediterraneo e Italia, ma con una puntata anche sull’Europa centro-occidentale dove le temperature si porteranno su valori eccezionalmente elevati in relazione al periodo. Massima espressione dell’anticiclone sull’Italia tra il prossimo weekend e lunedì: tempo in prevalenza stabile e soleggiato pur con cieli a tratti offuscati da nubi alte di passaggio. Al Nord potremmo inoltre avere addensamenti irregolari di tipo medio-basso in particolare a ridosso delle Prealpi e sul Nordovest, per accumulo di umidità nei bassi strati, mentre non si esclude qualche anco di nebbia ta notte e primo mattino su Valpadana e valli del Centro. Le temperature si porteranno su valori tardo-primaverili se non in alcuni casi proprio estivi. Aumentano invece le probabilità per una nuova perturbazione tra martedì 9 e mercoledì 10 aprile. Su Lodigiano e Sudmilano si toccheranno i 24 gradi domenica e i 12 lunedì, le anomalie termiche sul Nord Italia saranno anche di oltre 10 gradi rispetto alla media del periodo.

A circa 1500m di quota infatti la temperatura dell’aria sarà sopra media anche di 10-14°C su gran parte d’Italia (qualcosa in meno all’estremo Sud), con punte addirittura di 15-17°C sopra media sulle Alpi. Tra Francia e Germania le temperature in quota potranno evidenziare un’anomalia eccezionale con rischio di nuovi record di caldo. Come detto forti anomalie sulle Alpi, ma anche sull’Appennino: lo zero termico potrà infatti raggiungere i 4000m di quota, come in piena estate, mentre diverse località a 1300-1500m potranno registrare picchi pomeridiani di 16-18°C. Una tale impennata termica potrà peraltro mantenere elevato il rischio valanghe sulle Alpi, dove in quota sono presenti ingenti accumuli nevosi per via del periodo eccezionalmente piovoso appena conclusosi.

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