
(Foto di Mungiello)
L’ALLARME L’ex europarlamentare ed esponente del direttivo di Medicina Democratica Vittorio Agnoletto è rimasto scioccato da ressa tra i binari e lavori in corso
Una sola scala disponibile per accedere al binario 2 e 3, punto di riferimento imprescindibile da e per Milano. E il lunedì mattina, nell’orario di punta a ridosso delle 8 del mattino, si trasforma in un’odissea per i pendolari di passaggio nello scalo ferroviario del capoluogo. Testimone d’eccezione del caos generato dai lavori al via sui binari 2-3, il dottor Vittorio Agnoletto, già europarlamentare e medico del lavoro, che si è trovato tra i pendolari in arrivo allo scalo ferroviario lodigiano e lancia l’allarme. «Una situazione che ha dell’incredibile e in cui la sicurezza non c’è - dice a «Il Cittadino» - : la pensilina era colma di persone in attesa di scendere dall’unica scala, con una coda di decine di metri, mentre nel tunnel altrettante persone erano pigiate nello spazio disponibile in attesa di salire. Non è pensabile lasciare una situazione del genere per settimane». Da tempo la stazione ferroviaria è oggetto di un piano complessivo di restyling, con un investimento di oltre 7 milioni di euro. I primi lavori hanno interessato il binario 1 - con l’adeguamento agli standard di sicurezza europei e l’innalzamento dei marciapiedi - e dopo aver concluso la riqualificazione della banchine dei binari 4 e 5, con la posa anche dell’atteso nuovo ascensore, ancora off limits, nelle scorse ore le transenne di cantiere sono arrivate anche sul binario 2-3. La scala sul lato sinistro in direzione dell’uscita del tunnel verso viale Pavia è chiusa - interamente sbarrata la via da palizzate di legno che chiudono l’accesso - e rimane disponibile solo la scala sul lato opposto. «Sono medico del lavoro - ha spiegato Agnoletto a «Il Cittadino» - e secondo me qui ci sono grossi problemi di sicurezza».
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