LODI Spari alla Foresta di Pianura, ma il periodo della caccia è concluso

La testimonianza di una famiglia che si trovava nella zona sabato e il chiarimento della polizia provinciale

La Foresta di Pianura è un luogo nato per camminare, vivere la natura, imparare la biodiversità che, anche nel Lodigiano, sopravvive tra le logistiche e il cemento. Eppure, sabato scorso, papà e figlia a passeggio nel grande spazio verde che si trova nei pressi della via Vecchia Cremonese hanno preferito tornare sui propri passi a causa di un susseguirsi di spari che hanno messo in apprensione la famiglia.

«Verso le 16.30 abbiamo imboccato la strada che, dopo il ristorante Coldana, si inoltra nei campi: ci sono i cartelli, i tavolini da pic nic, è una zona pensata per essere frequentata dalle persone normali, e non ci sono indicazioni legate alla caccia - è la testimonianza del padre, lodigiano di 46 anni -. Con mia figlia di 12 anni siamo arrivati fino al primo bivio del sentiero, e lì abbiamo sentito il primo sparo. Sulla sinistra, il boschetto, sulla destra un campo. È una zona che conosciamo molto bene, e guardando nel campo non ho visto nessuno, il rumore proveniva da sinistra, e sembrava abbastanza vicino. Il nostro cane ha iniziato a spaventarsi, e l’unica cosa che ho pensato di fare è stato fischiare forte per far capire che c’erano delle persone in zona. Abbiamo proseguito ancora un po’, abbiamo sentito un secondo sparo, e così, saranno state le 17.15, abbiamo preferito tornare indietro, per evitare problemi inutili».

Anche un’altra testimonianza conferma che sabato pomeriggio nella stessa zona si sentivano diversi spari.

«È giusto cacciare in una foresta che dovrebbe essere una riserva di biodiversità inserita nel Parco AddaSud?»

Il tema, sottolineato dal genitore, è il seguente: «È giusto cacciare in una foresta che dovrebbe essere una riserva di biodiversità inserita nel Parco AddaSud? In una zona dedicata alle gite, ai pic nic e quant’altro, perché non c’è scritta alcuna indicazione legata alla caccia. Non so se si può cacciare in questa zona, ma penso possa essere pericoloso frequentarla nei periodi di caccia, quindi sarebbe meglio che ci fossero delle informazioni».

Sul fatto che la Foresta di Pianura sia inserita nell’ambito del Parco AddaSud, il presidente del Parco Francesco Bergamaschi precisa: «Il fatto che una zona sia nel parco non presuppone che ci sia divieto di caccia. A meno che, non sussistano delle condizioni particolari. Nel dettaglio, l’area della Foresta di Pianura è plausibile che sia inserita nelle zone in cui la caccia è consentita. Ovviamente bisogna rimanere nelle regole generali che caratterizzano questa pratica, ad esempio quella di restare a più di cento metri dalla strada e rispettare ovviamente i periodi stabiliti per la stagione». Questo conferma anche la mappa, piuttosto rudimentale, pubblicata sul sito dell’Ambito Territoriale di Caccia Laudense Nord.

In realtà, a dire il vero, la stagione di caccia è concluso al 31 gennaio, pertanto la pratica è assolutamente vietata, indipendentemente dalla posizione o dall’inclusione o meno nel parco. Bergamaschi a tal proposito precisa che «controlli e le sanzioni, sono legate alla polizia provinciale, perché loro è la competenza».

«La competenza è della polizia provinciale»

Arriva a stretto giro la spiegazione da parte della polizia provinciale, e nella fattispecie del comandante Massimiliano Castellone, che chiarisce: «La caccia è senza dubbio chiusa il 31 gennaio, quindi nessuno può permettersi di uscire per i campi o i boschi e sparare senza autorizzazione. Questo è da sottolineare. Tuttavia, ci sono dei piani di selezione aperti, che sono quelli relativi al contenimento di alcune specie, e in particolare di cinghiali, anche se in quella zona non ce ne sono, oppure nutrie, piccioni, e in misura minore corvidi, con pochissime squadre, o ancora volpi, anche se per quest’ultima specie il piano è in scadenza».

Pertanto, conferma Castellone, «soltanto le squadre autorizzate con un ordine di servizio della polizia provinciale, o della locale per quanto riguarda le nutrie, possono agire in questo senso. Oppure le persone iscritte al registro dei selettori. In ogni caso, si tratta di persone che escono con questo obiettivo e basta».

«I bracconieri ci sono sempre»

Non potrebbe esserci quindi il rischio della presenza di bracconieri o cacciatori non autorizzati? «I bracconieri purtroppo ci sono sempre - chiarisce Castellone -, anche se noi facciamo il possibile per contrastarli. Però tendenzialmente le modalità sono diverse: è improbabile che facciano le cose alla luce del sole, nei pressi della città, in un sabato pomeriggio».

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