Lodi, si sente male dopo la partita

Paura in oratorio dopo la partita di calcetto. Con la memoria del caso del calciatore del Livorno Piermario Morosini, colpito da malore sul campo, ancora inchiodata sugli occhi e nel cuore. Erano le 22.17 di mercoledì quando il calciatore 18enne della Nuova Lodi aveva appena finito di giocare. Rientrato nello spogliatoio si è seduto sulla panchina e si è sentito male. Non ha mai perso coscienza, ma il ragazzo della Juniores faceva fatica a respirare; colpito da tachicardia, ogni minuto aveva delle fitte potenti sotto l’ascella, come se qualcuno lo prendesse a pugni. Una situazione bruttissima che ha portato i compagni di gioco e i dirigenti a fare cerchio intorno a lui. Il presidente della Nuova Lodi Angelo Pistone era già pronto con il nuovo defibrillatore donato all’interno dell’operazione coordinata dal Rotary, anche se i sanitari hanno escluso da subito che si trattasse di un problema al cuore. Il caso ha messo in difficoltà anche gli operatori del 118, arrivati con un’automedica e un’ambulanza della Croce rossa di Lodi. Tutti gli esami, compresi quelli al cuore davano esito negativo. Il giovane è stato portato al pronto soccorso di Lodi. «I medici hanno indagato l’episodio a 360 gradi - spiega il medico Giorgio Beretta -, gli hanno fatto anche la Tac, ma il quadro clinico era normale». Dopo essere stato trattato con degli analgesici, il giovane è stato tenuto sotto osservazione fino alle 4 di notte e poi è rientrato a casa. Ieri stava meglio, ma per qualche giorno resterà a riposo. «Abbiamo avuto paura - spiega il presidente Pistone -, si stava disputando una delle due finali del torneo di calcetto organizzato tra le parrocchie della città. Non so cosa sia successo. Il ragazzo non aveva neanche bevuto dell’acqua ghiacciata, solo un sorso dal rubinetto. È difficile dire cosa sia avvenuto. Sono stato io a soccorrerlo e sono rimasto molto colpito dall’episodio. Il suo cuore però batteva, lui era sveglio ed è sempre rimasto cosciente, rispondeva perfettamente alle domande che gli facevamo. Abbiamo avuto tanta paura. Non è bello non sapere cosa sia successo esattamente, ma oggi l’ho chiamato e sta meglio». Nessuno se l’aspettava che il giovane, classe ‘94, ma che dall’altezza sembra dell’82, si sentisse male all’improvviso.

«Eravamo già pronti con il defibrillatore nuovo - dice Pistone, ma per fortuna non è stato necessario utilizzarlo». Pochi minuti prima, a finire all’ospedale, era stato un altro calciatore, di 30 anni. Stava giocando a Boffalora quando è caduto dopo una sforbiciata. I soccorritori hanno temuto si trattasse di un trauma cranico, ma per fortuna, anche il suo caso si è risolto positivamente.

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