LODI Settanta pazienti Covid curati con gli anticorpi monoclonali

Negli ospedali del territorio i ricoverati hanno tratto benefici dal trattamento

Già trattati, con esito positivo, circa 70 pazienti con gli anticorpi monoclonali negli ospedali lodigiani. A spiegarlo il primario di malattie infettive dell’ospedale Delmati dell’Asst di Lodi Angelo Regazzetti. Si tratta di farmaci che vengono utilizzati per via endovenosa, quindi con una flebo. Gli anticorpi monoclonali si legano alla proteina spike del virus e impediscono al Covid di infettare altre cellule. «Li abbiamo usati da subito - spiega il direttore del reparto -, adesso abbiamo ripreso ad utilizzarli, durante questa ultima ondata. Gli anticorpi monoclonali sono di 3 tipi e servono per il trattamento precoce dell’infezione, per prevenirne l’evoluzione severa , in particolare in chi ha una cardiopatia, una broncopneumopatia cronica, per esempio, o una patologia oncologica. Il problema è che la variante Omicron rende due degli anticorpi accoppiati che usiamo molto meno efficaci. Sotrovimab è l’unico che funziona contro Omicron, per il trattamento precoce dei soggetti a rischio. La terapia funziona nei primi 5 giorni dall’esordio clinico». Chi non ha mai fatto il vaccino non ha anticorpi, chi ha fatto 3 dosi e quindi è protetto dalla malattia severa, invece, non ha bisogno della somministrazione degli anticorpi monoclonali, con l’eccezione di quelle persone che non rispondono al vaccino.

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