Lodi, le scuse di Colizzi dopo le volgarità in aula

Dopo l’ultimo consiglio “di fuoco”, il presidente del consiglio comunale Giampaolo Colizzi si scusa. E, a sorpresa, il Broletto annuncia che l’anno prossimo non ci sarà più il Chiringuito di piazzale Matteotti. Nella precedente seduta, Colizzi si era lasciato andare in battute ritenute spiacevoli e offensive nei confronti dei colleghi Laura Tagliaferri e Lorenzo Maggi, parole che avevano scatenato la bagarre.

«Senza malignità si fanno errori e sbagli - ha detto ieri Colizzi -. Nell’ultimo consiglio senza nessuna cattiveria sono uscite un paio di battute di dubbio gusto, una rivolta alla collega Tagliaferri e una rivolta al collega Maggi, uno spettacolo non particolarmente edificante. Sapete come sono fatto, prego i colleghi di darmi venia». E così è stato, anche da parte della diretta interessata, Tagliaferri: «Prendo atto delle scuse che mi sono state rivolte, anche dopo il consiglio. Auspico per il futuro che si cerchi di utilizzare un linguaggio consono al luogo in cui siamo».

Più polemico Maggi, secondo il quale si è toccato il punto più basso nella storia del consiglio comunale, «con una battuta sessista, maschilista e indegna del ruolo che il presidente ricopre, dovuta forse al nervosismo della serata. Spero che non si ripeta, mentre è già capitato si utilizzasse un linguaggio offensivo nei confronti dei consiglieri di opposizione. Da parte nostra questo non è mai accaduto».

La Lega nord ha preso atto delle scuse, «che non siano però fini a se stesse - ha detto Alberto Segalini -, chiediamo che anche nei momenti di discussione accesa ci sia sempre il rispetto della persona». Giuliana Cominetti ha proposto corsi di aggiornamento «per abbattere gli stereotipi di genere, in passato ci sono stati e hanno dato buoni frutti, preferivo che l’assessora alle pari opportunità esprimesse il suo pensiero». Una critica, quest’ultima, condivisa da Maggi.

Nel sottolineare la mancanza di rispetto avvertita in aula, Michela Sfondrini ha precisato che «il linguaggio è segno di una rappresentazione del mondo. Magari sarà possibile in futuro che l’addetto stampa del Comune inizi a chiamarmi consigliera e non consigliere sulla stampa».

Anche il sindaco Simone Uggetti si è espresso, definendo quanto accaduto come spiacevole ma ha invitato a voltare pagina, «non utilizzerei l’episodio in modo strumentale per alimentare polemiche, il richiamo a una maggiore sobrietà è giusto».

A proposito del Chiringuito, invece, il consigliere Antonio Restuccia ha fatto presente all’amministrazione le lamentele legate alla sporcizia e al rumore che caratterizzano, secondo le testimonianze, la movida in piazzale Matteotti. «Il percorso dell’amministrazione ha fatto il possibile per ravvivare la città attraverso una maggiore vivacità dei locali favorendone di nuovi, dal Calicantus al Caffè letterario, e collaborando con quelli esistenti attraverso dei progetti, come la Notte bianca. Non è più vero che Lodi è morta rispetto a Crema, oggi l’offerta si è implementata ed è ormai sufficiente. Da qui la decisione di non confermare la concessione», le parole dell’assessore Andrea Ferrari.

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