LODI Schianto in moto a Villa Igea, sono troppi i rischi davanti alla scuola

Prima operazione a Bergamo per lo studente rimasto ferito nell’incidente di mercoledì mattina

Mancano pochi minuti alle 8 e gli studenti del Merli, Villa Igea per tutti, stanno raggiungendo il cancello d’ingresso dell’istituto. Chi con i bus, chi in auto accompagnato dai genitori, chi in moto. Tanti anche in bici o a piedi, utilizzando l’attraversamento pedonale lungo la ciclabile che corre parallela alla sp 107. Tanti modi di arrivare quindi, ma per tutti c’è grande insicurezza. Una sensazione palesata da molti da anni e che ha trovato un nuovo esempio proprio mercoledì mattina, quando il 15enne S.G., residente a San Zenone, rappresentante della propria classe, è finito a terra dopo lo scontro con un auto mentre, in sella alla sua Aprilia, stava svoltando per entrare in cortile. Il giovane, subito stabilizzato sul posto, era stato portato al Papa Giovanni XXIII di Bergamo con l’elisoccorso.

Mercoledì la prima operazione per le fratture alle gambe, a cui ne seguiranno altre nei prossimi giorni. Il quadro però sembra fortunatamente buono, con i compagni di classe che sperano di rivedere il prima possibile S.G. e la dirigenza scolastica costantemente in contatto con la famiglia. La pericolosità dell’incrocio però appunto era già conosciuta, tanto che, proprio alcuni giorni prima del sinistro, il papà di uno studente aveva inviato una lettera a Il Cittadino chiedendo un intervento. Ma non sono solo genitori e alunni a ravvisare la pericolosità del tratto, ma anche gli stessi residenti a ricordarlo. «Da un po’ di tempo non succedeva nulla – ricordava mercoledì un residente delle case più vicine a Villa Igea osservando da lontano le operazioni di spostamento dell’Aprilia e della Fiat Punto -. In passato qui abbiamo visto di tutto. Il problema è soprattutto uno, nessuno rispetta il limite di 50 chilometri orari. Non siamo ipocriti, chiunque vedendo la strada libera accelera, ma bisogna tenere conto che tante persone si trovano ad attraversare o si trovano proprio vicino alla strada». Anche ieri mattina impossibile non notare alcune situazioni critiche, come, per esempio, la fermata di alcune macchine che provenivano da San Martino in mezzo alle due carreggiate in attesa di poter entrare nel cortile della scuola, mentre sia da dietro che da direzione opposta altri mezzi sfrecciavano, con il rischio ovviamente di scontrarsi e finire sulla ciclabile o nel cortile della scuola.

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