LODI Sbarca al Maggiore la crioablazione per il trattamento della fibrillazione atriale
Nuova procedura per una delle patologie cardiache più diffuse tra la popolazione con un tasso di prevalenza pari a circa il 2-4 per cento
La crioablazione per il trattamento della fibrillazione atriale è ora disponibile anche all’ospedale Maggiore di Lodi
La cardiologia dell’Asst di Lodi, diretta dal dottor Pietro Mazzarotto, amplia l’offerta di prestazioni rivolte ai pazienti del territorio lodigiano con l’introduzione di una nuova procedura di ablazione cardiaca, ovvero la crioablazione per il trattamento della fibrillazione atriale: si tratta di una delle patologie cardiache più diffuse tra la popolazione con un tasso di prevalenza pari a circa il 2-4%. Con l’invecchiamento della popolazione e l’incremento dei fattori di rischio, la probabilità di soffrire di questa patologia nel corso della vita è quasi del 33 per cento.
Lo scorso giovedì 18 aprile sono stati sottoposti al trattamento i primi due pazienti, di 67 e 54 anni, con ottimi risultati. L’obiettivo è di poter eseguire a regime, entro l’anno, due interventi di questo tipo alla settimana in modo da poter allargare il ventaglio dei trattamenti per la cura delle aritmie cardiache disponibili in Asst Lodi.
La procedura è stata eseguita dagli specialisti in elettrofisiologia Luca Poggio e Francesco Villella, con l’équipe operatoria composta dall’anestesista Luca Mugnaga, dagli infermieri Ketti Tozzo, Sara Morbio, Caterina Groppelli, e dal tecnico radiologo Matteo De Biasi.
«Se non trattata adeguatamente, la fibrillazione atriale può portare a gravi forme di scompenso cardiaco o esporre il soggetto a un rischio elevato di ictus. Quando la terapia farmacologica non è sufficiente, o in alcuni casi selezionati anche come primo approccio, l’aritmia può essere trattata mediante ablazione. Tra le tecniche disponibili per correggere la fibrillazione atriale c’è anche la crioablazione che utilizza il freddo per “bruciare” l’area del cuore responsabile dell’anomalia cardiaca - spiega il dottor Luca Poggio - . Si tratta di una procedura di ablazione cardiaca alternativa all’ablazione con radiofrequenza e di pari efficacia, che può essere indicata dopo attenta valutazione per un numero potenzialmente elevato di pazienti. L’intervento dura circa due ore e la persona viene dimessa il giorno dopo, con la sola cautela di non camminare troppo per la settimana successiva. Nei soggetti più giovani può portare, nel giro di pochi mesi, alla totale libertà dai farmaci».
Come sottolinea il direttore della cardiologia, Pietro Mazzarotto: «Nel marzo del 2023 abbiamo avviato con il dottor Poggio e con tutta l’equipe dell’elettrofisiologia un programma finalizzato a garantire un servizio assistenziale cardiologico completo anche nel campo dell’elettrofisiologia e dell’elettrostimolazione, allo scopo di allineare anche questo settore a tutti gli altri ambiti di attività superspecialistica della nostra cardiologia. Grazie alla professionalità dei nostri elettrofisiologi, al grande supporto di tutti noi e al sostegno della dirigenza della Asst questo programma è giunto al suo completamento. Da oggi anche in questo settore, e fino ai livelli più complessi, i nostri concittadini possono ricevere nel loro territorio e nei loro presidi le cure di cui hanno bisogno, senza essere costretti a rivolgersi o essere indirizzati a strutture fuori Provincia. Questo è ciò che più ci motiva e che riteniamo essere un nostro dovere nei confronti di tutti e, in particolare, nei confronti di coloro i quali, per età o per difficoltà oggettive, vivono con sollievo la possibilità di essere curati bene “a casa loro”».
«Uno dei nostri più grandi obiettivi - ha scritto il dottor Poggio sui social -. Per la prima volta in assoluto nel Asst di Lodi, abbiamo eseguito l’ablazione della fibrillazione atriale con la tecnica della crioablazione. Una vasta gamma di prospettive si apre davanti a noi».
«Grato a Fabrizio Tundo per il grande supporto, a Francesco Villella e Luca Mugnaga e a tutte le infermiere per la preziosa collaborazione».
«Grazie di cuore anche a Pietro Mazzarotto, Fabio Crotta, Alessia Lorenzani, Maurizio Covini e Boston Scientific per averci aiutato a realizzare tutto questo».
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