LODI Sara Casanova torna sul caso mense: «Una ferita ancora aperta»

L’ex sindaco difende le modifiche al regolamento di accesso al servizio decise dalla sua giunta: «Per i cittadini italiani i controlli sono diversi e più pressanti di quanto non avvenga per gli extracomunitari»

«Una ferita ancora scoperta, un vulnus del sistema che non è sanato». L’ex sindaco Sara Casanova in consiglio comunale martedì sera ha difeso nuovamente con fermezza le modifiche al regolamento della mensa scolastica che, in base alla sentenza del tribunale, discriminavano i bambini stranieri. E per qualche battuta, pur con minore trasporto, l’assemblea cittadina è tornata improvvisamente indietro di quattro anni a dibattere di diritto alla mensa e discriminazioni. A dare il via alla polemica è stata una provocazione dell’assessore Simone Piacentini nella discussione sul bando per i contributi agli ospiti del Santa Chiara. «Paradossale che ci si accusi di chiedere troppa documentazione, cioè l’Isee, nel bando di sostegno proprio da chi invece per l’accesso agevolato alla mensa scolastica voleva chiedere ai bambini extracomunitari pile e pile di documenti». Quella provocazione ha trovato risposta dal consigliere Gianmario Invernizzi, che ha ribadito la sua convinzione che oggi i veri discriminati siano i bambini italiani, e successivamente quella dell’ex sindaco Sara Casanova. L’ex primo cittadino ha esposto brevemente e con pacata risolutezza l’opinione in merito a quel provvedimento: «Credo che ancora sia scoperto un vulnus nell’equiparazione delle opportunità fra cittadini – ha detto Sara Casanova -. Per i cittadini italiani i controlli sono diversi e più pressanti di quanto non avvenga per gli extracomunitari. È una ferita del sistema che ancora non è sanata».

La determinata convinzione dell’ex sindaco non ha innescato una nuova discussione su eventi di quattro anni fa, ma il consigliere di maggioranza di Lodi Comune Solidale Silvana Cesani non ha mancato nel suo intervento di mettere qualche punto fermo: «Ancora una volta questa sera in questa aula ho sentito polemiche sui bambini stranieri. Una volta per tutte è bene ricordare e capire che il Comune ha perso ed è stato condannato in due sentenze dal tribunale perché quella richiesta di documentazione era illegittima. Ci vuole rispetto per tutti i bambini, italiani e stranieri».

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